Tutto secondo i piani, tutto secondo pronostico. Il Manchester United non si crea problemi di sorta e batte per 3-1 in casa l'Aston Villa nuovo corso di Sherwood. Da quando c'è l'ex Tottenham a guidare i Villans, non esistono mezze misure: o si vince o si perde: quattro vittorie e tre sconfitte nelle sette partite al timone della squadra di Birmingham fra Premier League ed FA Cup. Di gran lunga migliore il momento dello United che con quella di oggi raccoglie la quinta vittoria consecutiva issandosi al terzo posto.

La corsa al titolo pare essersi riaperta in questo finale di stagione in Premier League, del tutto inaspettatamente. Le rimonte di Arsenal (oggi demolito il Liverpool) e United si sono messe di traverso al duello bilaterale fra Chelsea e City. La classifica al momento recita: Chelsea 67 (con due gare in meno), Arsenal 63, Manchester United 62, Manchester City 61 (con una gara in meno).

Il 3-1 odierno del Manchester United giustifica i proclami di van Gaal. Quella vista oggi è una squadra compatta, senza isterismi e disordini sparsi. Oguno al suo posto, ognugno col suo compito. Il Manchester United di inizio stagione schierava molte volte tre centravanti tutti insieme, oggi davanti c'è solo Rooney. A centrocampo il regista era Blind che invece ha ormai occupato la casella di terzino sinistro lasciando ad un rinato Carrick l'avvio della manovra, coadiuvato da un Ander Herrera brillante. Ritrovati anche il Mata che ha consacrato il ritorno ad ottimi livelli a Liverpool settimana scorsa, quel Fellaini divenuto trequartista atipico nel nuovo 4-2-3-1, ed Ashley Young, confermatosi positivo anche quando il raggio d'azione è tornato a spostarsi più avanti, dopo mezza stagione passata da terzino sinistro. In panchina gli acquisti milionari Di Maria e Falcao.

E' proprio grazie alla forza dei vecchi veterani e di chi si è ritrovato a stagione in corso che lo United ottiene anche oggi i tre punti. Il nuovo modulo funziona e lo dimostra come i padroni di casa mettono sotto sin dalle prime battute gli avversari: gioco fresco e nessun apparente pericolo di cui tener conto nella propria metà campo. L'Aston Villa si presenta con il solito tridente che sembra pesante ma non lo è: Weimann ed Agbonlahor non aspettano altro che il contropiede per fare male, innescando Benteke. Agli ospiti sta bene aspettare e ripartire, forti del fatto che oggi Ciaran Clark ed Okore fisicamente potrebbero battere chiunque.

Dai e dai però lo United non riesce a sfondare né a procurare grossi problemi a Guzan. I Red Devils premono ma non ottengono il gol del vantaggio: Rooney e Rojo quelli che vanno più vicini all'1-0, Mata quello che ci prova più volte. A trovare il vantaggio quando tutti sono ormai diretti negli spogliatoi è Ander Herrera che scaraventa in rete la palla con un esterno imparabile, in seguito ad una percussione sulla fascia sinistra di Blind. Lo spartito non cambia nella seconda frazione, l'Aston Villa accetta la condizione di perdente senza voler cambiare le cose, convinto che il contropiede vincente prima o poi arriverà. Inspiegabilmente però, dopo aver dovuto rinunciare ad Hutton ricorrendo a Bacuna (infortunio), Sherwood opta per inserire un altro centrale di difesa (entra Baker ed esce N'Zogbia) avanzando il raggio d'azione di un Bacuna che due settimane fa innescò ben due segnature dei suoi. Dall'altra parte invece LVG pesca dal mazzo Di Maria e Falcao, alla ricerca del raddoppio (fuori Young e Falcao, si passa al 4-4-2).

Il 2-0 arriva esattamente a due minuti dal secondo cambio del santone olandese: l'assist arriva ancora una volta dal versante sinistro dove Di Maria impazza, proprio come avevano fatto fino ad allora Blind e Young. Cross del Fideo: Rooney - che si sta avventando sul secondo palo - è preso in controtempo ma con uno scatto di reni riesce a girarsi di 180° gradi ed in qualche modo fermare il traversone, controllandolo. Wayne, marcato da Okore, compie una prodezza: raggiunge la sfera prima di chiunque altro nonostante il notevole sforzo fisico effettuato per fermare la palla. Il tiro al volo è di rara potenza e precisione, la tempistica ad anticipare anche l'altro difensore centrale eccezionale. 2-0 e quarto gol nelle ultime cinque per captain Wayne.

Pensi sia tutto chiuso, visto l'andazzo del match, ma è proprio adesso che l'Aston Villa trova quel gol estemporaneo che aveva cercato per 80 minuti. Su uno dei due angoli che conterà a fine gara la squadra di Sherwood, Benteke è pronto, con un piattone preciso, ad infilare de Gea dopo un velo di compagno di squadra. Sembra anche stavolta tutto finito ma al 92° c'è tempo per forse l'unico contropiede dello United nell'arco dei 90 minuti: Aston Villa sbilanciato, Rooney fa il furbo e pressa in maniera efficace Delph, gli ruba palla, scappa verso Guzan, allarga per Mata e si butta in area. L'ex giocatore del Valencia serve l'accorrente Ander Herrera che di potenza e precisione buca per la terza volta Guzan. Game, set and match.

Diventano quindi otto i punti sul quinto posto per il Manchester United, che a meno di clamorosi ribaltoni l'anno prossimo prenderà parte alla Champions League. Una sconfitta che non ci voleva invece per l'Aston Villa, che lì in fondo alla classifica torna a temere il peggio: il terzultimo QPR ha vinto e si è portato a -3, il Sunderland (17° a -1) deve ancora giocare e può superarlo, il Burnley - con una partita da recuperare - è ad appena -3, il Leicester - ultimo - ha ridotto le distanze portandosi a -6. La bagarre per la salvezza comincia a delinearsi, così come quella per l'Europa, e l'Aston Villa ne è invischiato.

Statistiche (solo Premier League):
Manchester United: quinta vittoria consecutiva, sesta nelle ultime sette partite, nono risultato utile nelle ultime dieci, decima vittoria nelle ultime undici gare disputate in casa, decima partita consecutiva con almeno un gol fatto.
Aston Villa: seconda sconfitta consecutiva, terza sconfitta nelle ultime cinque, nona nelle ultime undici, settima nelle ultime otto fuori casa, settima trasferta delle ultime otto con almeno un gol subito.

Gli highlights: