Succede tutto in tre giorni: cambio al vertice e ribaltone. E lotta al titolo che si infiamma ulteriormente. La Ligue 1 è arrivata alla giornata numero 30 e non ci poteva essere più equilibrio, qualcosa di impronosticabile ai nastri di partenza ad agosto, dove il PSG era nettamente dato per favorito. In debito ritardo e dopo un periodo di latitanza ingiustificata, gli uomini di Blanc sono tornati in cima alla classifica della massima divisione francese, grazie alla vittoria ottenuta in casa sul Lorient, griffata dal vero uomo in più tra i tanti fenomeni: tripletta di Zlatan Ibrahimovic e capitolini di nuovo in testa alla classifica. A nulla è servito il gol di Jordan Ayew, che aveva realizzato l'1-1, perchè lo svedese nei 10 minuti finali ha fissato il risultato sul 3-1, toccando quota 17 gol in campionato, a -6 dall'inarrivabile Lacazette, ancora davanti a tutti. L'attaccante francese, che sta vivendo la stagione della consacrazione, aveva tenuto un ritmo infernale, realizzando tutti i suoi gol in sole 26 presenze, prima di esser messo fuori gioco da problemi fisici.
La sua crescita vertiginosa è coincisa con il volo del suo Olympique Lione in cima alla classifica, a sorpresa, ma non troppo: il risultato del lavoro fatto negli anni passati sul settore giovanile sta ampiamente pagando in questa stagione, e, oltre al capocannoniere, si sono affermati giocatori come Lopes, Umtiti, Ferri e Fekir. C'è una domanda che ora è lecito porsi: cosa deciderà di fare il presidente Aulas coi suoi gioiellini? Il numero uno della società del sudovest francese non li svende di certo. Blindarli significherebbe essere competitivi ad alti livelli per un paio d'anni, per far raggiungere loro la maturazione totale e completa. In poche parole, per farli diventare dei campioni. Intanto però bisogna guardare la classifica, perchè la sconfitta casalinga per 2-1 con il Nizza ha cosretto la squadra di Fournier a lasciare il primo posto al PSG. Alle loro spalle, a soli due punti dalla capolista, c'è il Marsiglia, squadra in pieno stile "loco" Bielsa: alla ricerca della costanza che non c'è. Un inizio pessimo, una corsa pazzesca fino al vertice, poi il crollo, e ora la ripresa: eppure sono ancora lì, trascinati dai gol di Gignac e dalla vena dei giovani in crescita, Imbula e Batshuayi su tutti. Che nessuno si stupisca se alla fine dovessero festeggiare.
Alle spalle del trio di testa sono pronte in agguato Monaco e Saint-Etienne, in crescita giornata dopo giornata e avversarie credibilissime per approfittare di un crollo eventuale di una delle tre davanti a loro: il sogno Champions League è più che vivo, per entrambe. Sembra essere più attrezzata la squadra di Jardim, prossimo avversario della Juventus nei quarti di finale della massima competizione europea: i punti di distacco dal Marsiglia sono solamente quattro, ma con una partita da recuperare. Di fatto, i monegaschi potrebbero far parte anche della corsa al titolo, e il ritmo di 2 punti a partita tenuto nel 2015 potrebbe bastare, visto che nessuna squadra corre particolarmente forte: tutte sono al di sotto della media di 2 punti a partita.
Un ritmo lento che potrebbe avvantaggiare le squadre di media classifica, se non fosse che nessuno riesce davvero a correre e darsi la spinta verso l'alto: il Bordeaux di Sagnol aveva sì cominciato bene, prima di doversi accontentare del solito piazzamento a centro classifica, spiccando comunque sopra altre squadre, tra i quali il Lille, delusione della stagione ma con il solito progetto giovane, e il Montpellier. Quest'ultima, dopo il clamoroso titolo del 2012, sta pian piano ripartendo, provando a tornare ai vertici. Lo stesso percorso che vorrebbe fare il Rennes, costretto da troppo a campionati senza infamia e senza lode. Lodi che si prendono invece volentieri Nantes e Guingamp: i gialloverdi si sono confermati dopo un ottimo campionato lo scorso anno, pur senza Djordjevic, uno dei nuovi idoli della curva della Lazio, mentre i secondi, oltre ad aver ottenuto una salvezza più che tranquilla, hanno tentato anche l'avventura europea, cedendo solamente alla Dynamo Kiev nei sedicesimi di finale di Europa League.
Da qui in poi si apre di fatto la corsa alla salvezza: date per spacciate Lens e Metz, staccate rispettivamente di 9 e 11 punti dalla quartultima (punti non recuperabili in 8 giornate), tutte le altre sono lì a giocarsela. 7 squadre in 5 punti, dal Tolosa a 32, misteriosamente terzultimo ma sulla carta la più attrezzata per salvarsi, fino al Nizza e al Bastia a quota 37, squadre che dovrebbero subire un vero e proprio crollo verticale per scendere di categoria, anche perchè organico e mentalità sono sicuramente superiori a tante altre. Resta invischiato anche il Reims, vera sorpresa della scorsa stagione, ma che col passaggio di Fournier alla panchina del Lione ha perso il vero artefice dei tanti successi. E se il Caen ha dimostrato con una serie di 7 risultati utili consecutivi, di cui 6 vittorie, tra gennaio e febbraio, di avere tutte le carte in regola per sopravvivere, un po' meno hanno fatto Lorient ed Evian, troppo altalenanti (tendendo al negativo) per tutta la stagione. Una classifica davvero cortissima, che vede 27 punti di differenza tra la prima e la terzultima, con ancora tutto da scrivere a 8 giornate dal termine. La Ligue 1 ora si infiamma per davvero.