Il Psg si barcamena, sballottato qua e là da rivoluzioni intestine e capricci di stelle. Vince, quasi mai convince, ma ora osserva da vicino la vetta della Ligue 1. Basta un gol, bello, elegante, del Pocho Lavezzi per regolare il Rennes e salire a meno uno dal Lione,in attesa della risposta della capolista, impegnata sul difficile campo del Louis II.
Strana la sorte, a salvare Blanc è il primo dei "rivoltosi", Ezequiel Lavezzi, punito col compagno Cavani e in odore di cessione, se non a gennaio di certo a giugno. L'argentino è l'iceberg di una combinazione fatta di palla a terra e gioco rapido, ideata da Ibrahimovic, totem, gigante a cui appoggiarsi nella tempesta. La personalità di Ibra tiene unito un gruppo pronto a esplodere. Lo svedese è la guida, ma non tutti si accodano alla sua leadership. Cavani gioca, per sè, gli altri annaspano, troppo morbidi. Blanc sceglie la tecnica giovanile di Rabiot, lancia Pastore e Cabaye. Il centrocampo privo di Motta e Verratti perde in quantità e idee.
L'inizio è tutto degli ospiti, il Psg non soffre in maniera eccessiva, con Marquinhos schierato sull'esterno, ma crea poco o nulla. Corre, in cerca d'identità, fino al minuto 29, quando Ibra accelera, Pastore e Rabiot ricamano e Lavezzi deposita. Basta e avanza, per la terza vittoria consecutiva. Restano dubbi sulla consistenza e sulla convivenza del gruppo. Il prossimo turno propone il duello in vetta col Lione. C'è Ibra, può bastare?