Tutto rimandato, o almeno questo si augurano i tifosi dell’Atlètico Madrid. Via le recinzioni dalla fontana di Cibeles e tutti a casa ad aspettare ancora, un’altra settimana. La “penultima finale” del Calderòn non si è rivelata quella decisiva per gli uomini di Simeone, che non possono perdere al Camp Nou per non dire addio ad un titolo che appena una settimana fa sembrava in tasca. Ora la Liga si deciderà all’ultima giornata, con la sfida contro quel Barcellona che insegue a soli tre punti.
I colchoneros non approfittano di un’occasione d’oro per chiudere il campionato ma alla fine della partita al rammarico di tifosi e giocatori si mischia anche il sollievo per un pareggio meritato ma sofferto, raggiunto dopo dieci minuti di palpitazione.
La partita è chiara sin dalle prime battute: l’Atlètico vuole vincere ma il Màlaga non è disposto ad arrendersi senza lottare. Il risultato è un match fisico e combattuto, al quale non manca il nervosismo, con Welington che dopo tre minuti rimedia un giallo per un pugno ai danni di Raùl Garcìa.
Spinto dai cori dei 50.ooo del Calderòn, l’Atlètico parte forte, cercando di allargare il gioco sulle fasce e sfruttando il jolly Raul Garcìa. È proprio lui che al 12’ tocca di testa un cross di Koke per servire Villa ma la traversa dice di no al Guaje.
Il Màlaga però guadagna campo con il passare dei minuti e riesce a disturbare il gioco dell’Atlètico, che non riesce a sbloccare il risultato nonostante le buone iniziative di Koke e Raùl Garcìa.
Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con un Atlètico che ci prova ma senza riuscire a incidere. Di fronte c’è un Màlaga determinato che si difende con ordine e non rinuncia ad attaccare.
Al 14’ del secondo tempo ecco il primo capitolo di uno scontro infinito: Gabi serve Villa in profondità ma Caballero si oppone e devia in angolo.
Simeone intanto sostituisce Koke per Adriàn e Sosa per Raùl Garcìa.
Al 60’ Courtois salva l’Atlètico con un intervento provvidenziale a tu per tu con Santa Cruz lanciato in contropiede.
Ma il peggio arriva cinque minuti più tardi: lancio lungo per Samuel che colpisce di testa, Alderweireld e Miranda vanno a vuoto, il pallone supera un Courtois non impeccabile e termina in rete. Il Calderòn si ammutolisce, i giocatori sono increduli, è 0-1 Màlaga.
Fresco del vantaggio, il Màlaga sfiora subito il raddoppio con Camacho.
Simeone cerca di dare una scossa ai suoi inserendo Diego per Arda Turan.
La mossa sembra azzeccata e il brasiliano si presenta con un bel destro che costringe Caballero a mandare il pallone in corner.
Non passa nemmeno un minuto e il portiere del Màlaga si ripete su Villa, smarcato da uno schema, salvando ancora in corner.
Dalla bandierina va Sosa, Alderweireld salta più in alto di tutti e segna il gol dell’1-1, il primo in campionato, riscattando nel migliore dei modi l’erroraccio su Samuel.
A tre minuti dalla fine il Màlaga rimane in dieci per l’espulsione di Angeleri, protagonista di un brutto fallo su Diego. Teixeira Vitienes assegna una punizione da posizione pericolosa all’Atlètico; Sosa si incarica della battuta, il suo tiro accarezza l’esterno della rete e termina fuori.
I colchoneros ci provano fino all’ultimo dei cinque minuti di recupero concessi con un gran tiro di Adriàn ma Caballero si oppone ancora una volta, salvando il pareggio e rimandando definitivamente l’epilogo della Liga.
L'Atlètico Madrid pareggia in casa dopo cinque vittorie consecutive ma chiude la stagione da imbattuto al Calderòn, eguagliando il record di imbattibilità della stagione 1982-83. Ai colchoneros basterà un pareggio al Camp Nou per vincere il decimo titolo.
Il Màlaga guadagna un punto importante che blinda la salvezza per la squadra di Schuster, che nell'ultima di campionato affronterà il Levante a La Rosaleda.