È stata coraggiosa la scelta di Jordan Ayew e in quanto tale merita di essere rimarcata. Sì perché non è da tutti, in particolare nel calcio moderno, decidere di lasciare un club importante come il Marsiglia per trasferirsi, seppure a titolo temporaneo, in una squadra come il Sochaux la cui massima ambizione è rimanere aggrappata alla Ligue 1.
L’attaccante ghanese ha lasciato la costa mediterranea e il fratello André, anche lui giocatore dei marsigliesi, per passare nella città operaia di Montbéliard. L’obiettivo è dimostrare il proprio valore, sognando magari una convocazione in nazionale per il Mondiale in Brasile, per salvare il Sochaux da una retrocessione che dopo il girone d’andata sembra sempre più probabile. “Se sono qui è merito di Hervé Renard, un grande allenatore che ha fatto di tutto per farmi venire. Avevo altre opportunità, ma ho scelto Sochaux perché per me si tratta di una sfida. Il Marsiglia non era dell’idea di cedermi, ma ho 22 anni e se non gioco adesso non lo farò più. Non sono il salvatore della patria, ma vengo a dare il mio contributo e porto con me un capitale di esperienza acquisita a Marsiglia che cercherò di trasmettere ai miei compagni”.
Jordan Ayew non è il solo volto nuovo del Sochaux. È stata ufficializzata una doppia operazione con il Mazembe, formazione dello Zambia che affrontò l’Inter nella finale del Mondiale per Club 2010. Si tratta del difensore Stophira Sunzu (24 anni) e del centrocampista Nathan Sinkala (23). Il primo arriva a titolo definitivo, il secondo invece in prestito con diritto di riscatto. I due giocatori sono stati fortemente voluti dall’allenatore Renard che è stato ct dello Zambia.