Dopo la vittoria di Carmine Tommasone, arriva una cattiva notizia per il pugilato azzurro. Si ferma infatti subito l'avventura olimpica di Manuel Cappai. Il pugile sardo viene eliminato al primo turno del torneo riservato ai 49 kg dall'americano Nico Hernandez, pugile 20enne al primo appuntamento importante della carriera.
Come a Londra 2012, dove era diventato il più giovane pugile italiano a partecipare a un'Olimpiade, Cappai deve quindi arrendersi dinanzi al primo ostacolo.
Hernandez, 20 anni, uno dei quattro pugili a stelle e strisce presenti a Rio (si è qualificato arrivando secondo al preolimpico di Buenos Aires), non è un pugile dal gran palmares e si credeva fosse alla portata di Cappai, chiamato a riscattareun paio di annate in chiaroscuro soprattutto per una storia di mancate comunicazioni diluogo di presenza alla procura antidoping che gli è valsa una squalifica di un anno.
Purtroppo, il ring olimpico non porta fortuna al figlio d'arte (suo padre Fabrizio è stato campione italiano dei pesi piuma). Hernandez si dimostra più convinto, sfacciato
e preciso. Cappai fa subito in difficoltà, non riuscendo - in un match scorbutico, più volte interrotto dall'arbitro - a impressionare i giudici che infatti assegnano tutte e tre le riprese al pugile di Wichita. Verdetto netto, giusto e amaro per Cappai, ancora una volta bocciato nell'appuntamento a cinque cerchi. Questo incontro però ci regala una bella storia, di quelle che i media a stelle e strisce sono sempre bravi a riportare ed esaltare. Nico Hernandez accoglie il verdetto in ginocchio, forse in preghiera per ricordare il suo amico e compagno di allenamenti Tony Losey, morto nel 2014 e in memoria del quale ha coltivato il sogno di partecipare alle Olimpiadi.
Domani sarà la volta di Valentino Manfredonia, all'esordio olimpico, mentre dovremo attendere lunedì per gli impegni di Vincenzo Mangiacapre, che arriva a Rio con al collo il bronzo conquistato a Londra 2012, e del capitano Clemente Russo