Quando nel 2004 Alexander Povetkin vince l'oro alle Olimpiadi di Atene nella categoria dei Super Massimi (battendo Cammarelle in semifinale, 5-0 per il russo il computo totale dei match tra i due), Anthony Joshua non pensa minimamente al pugilato. Da poco tornato in Inghilterra dalla Nigeria, Joshua eccelle nel calcio e nella corsa. Quattordici anni più tardi, il 39enne Povetkin si appresta ad affrontare uno degli atleti più famosi e pagati al mondo, detentore di 4 titoli mondiali, vincitore anch'egli di un oro olimpico (il "terzo incomodo" Cammarelle questa volta si arrend solo in finale). Joshua torna a combattere a Wembley un anno e mezzo dopo il match con Wladimir Klitschko, l'unico pugile davanti al quale si è arreso da professionista Povetkin (che da dilettante vanta 125 vittorie e 7 sconfitte).
Lo sfidante
39 anni da poco compiuti, Povetkin è un pugile di 188 centimetri con un allungo di 191 cm: Joshua è più alto di 10 e ha un allungo superiore di 17. Ha un record di 34 vittorie (24 prima del limite, 224 round totali) e 1 sconfitta, contro quello immacolato dell'avversario, che ha vinto per ko i suoi primi 20 incontri, e ai punti l'ultimo, contro Parker.
Vinto tutto ciò che c'era da conquistare tra i dilettanti (oltre all'oro olimpico, un titolo mondiale e due europei), Povetkin firma con la Sauerland Events e passa tra i pro nel novembre del 2005. Dopo un paio d'anni per prendere confidenza col nuovo mondo, tra il giugno del 2007 e il gennaio del 2008 si fa largo battendo Larry Donald (che aveva resistito per 10 riprese con Vitali Klitschko e poi battuto Holyfield), costringendo alla resa Chris Byrd e quindi infliggendo la prima sconfitta a Eddie Chambers. In questo modo, guadagna la prima chance per affrontare Wladimir Klitschko, ma un infortunio lo costringe saltare la sfida. Per arrivare a un incontro per il titolo, Povetkin deve attendere il 2011, ma è la volta buona: ai punti batte Chagaev e conquista la cintura WBA, che nei successivi 2 anni difende contro Boswell, Huck, Rahman e Wawrzyk. Finalmente, nel a ottobre 2013, dopo mesi di trattative, arriva la sfida con Klitschko, sentitissima in Russia anche per motivi extrasportivi (sarà la trasmissione televisiva più vista dell'anno). L'ucraino domina in lungo e in largo, Povetkin viene contato in 4 occasioni, ma riesce perlomeno ad arrivare al gong finale.
Povetkin riparte battendo prima del limite 4 discreti pugili (Charr, Takam, Perez, Wach), e strappa l'accordo per affrontare, a Mosca, Deontay Wilder. Purtroppo, il russo viene fermato dai controlli antidoping e l'anno dopo, sempre per una vicenda di doping (che vede questa volta coinvolti entrambi i pugili) salta la sfida con Stiverne. Dopo oltre 12 mesi di stop, Povetkin torna finalmente sul ring battendo Duhaupas, poi conquista cinture minori battendo Rudenko. A marzo 2018, nel sottoclou di Joshua - Parker, la vittoria (nonostante un conteggio subito), contro Price.
I piani di AJ
Star assoluta in patria, tra gli sportivi più ricchi del mondo, Joshua si è allenato con la solita maniacalità, facendo fermare la bilancia a 245 libbre (9 in meno rispetto al suo massimo, toccato con Takam, 5 in meno della sfida con Klitschko, 3 in più rispetto all'ultimo incontro. Meno spavaldo del solito nelle dichiarazioni, ha rimarcato che in questa categoria, a questi livelli, un singolo pugno può cambiare la storia. Poi, ripensandoci, ha detto che vorrebbe chiudere la contesa all'ottavo round, ripresa nella quale non si sono mai conclusi i suoi incontri e, curiosamente, una sola volta quelli di Povetkin (contro Boswell). Il primo dicembre Deontay Wilder sfiderà Tyson Fury: Joshua ha già prenotato Wembley per il 13 aprile, e nei suoi piani non c'è una rivincita con Povetkin...