Antony Joshua è costretto per la prima volta in carriera a restare sul ring per 12 riprese. Il neozelandese Joseph Parker si conferma pugile vero, intelligente, e grazie a un'ottima mobilità del tronco riesce a terminare in piedi, primo avversario di AJ a compiere l'impresa. Joshua fa suo il match grazie al maggior allungo, che impedisce al neozelandese di accorciare le distanze, e pur senza fare scintille, senza trovare il pugno decisivo, vince facilmente l'incontro che nelle speranze di tutti gli appassionati dovrebbe essere stato l'ultimo prima della supersfida contro Deontay Wilder.  Joshua conferma le cinture IBF, super WBA e IBO dei Pesi Massimi, e conquista la WBO che era in possesso di Parker. Un Joshua concentrato, forse anche teso, condizionato nella potenza dai 5 chili persi durante il training camp, ma comunque vincente.

Joshua al termine ammette di non aver fatto una grandissima prestazione, di aver lavorato bene col jab, e di aver avuto rispetto per un pugile che comunque si presentava come campione del mondo. Anche nelle dichiarazioni, non è il solito AJ, meno spavaldo,  meno sorridente. Gli strappano un sorriso solo quando gli chiedono se vuole diventare l'undisputed campione del mondo, "E' quello che sto facendo", risponde elencando le sue vittorie e i titoli conquistati. E alla fine, lancia un messaggio a Wilder: "L'UK è la nuova capitale della boxe, chi vuole sfidarci deve venire qui. Non c'è bisogno di andare a Las Vegas, si può restare qui e combattere a Wembley. "  Il vero fenomeno è il promoter di AJ, Eddie Hearn...
 

Il match Passa quasi mezz'ora dal momento in cui Joseph Parker si avvia al ring a quando viene suonato il primo gong. I due pugili sono costretti a  passeggiare attorno al ring in un gioco di luci, musica e balli vari che può anche far spettacolo e allungare le dirette di pay per view e pay tv, ma agli appassionati interessano davvero poco e per la tensione degli atleti non deve certo essere un tonico.
L'inconfondibile voce di Michael Buffer riporta finalmente alla boxe, il suo Let's get ready to rumble risuona nel cielo del fu Millenniun Stadium e accende gli animi degli spettatori. Parker è (o si sforza) di essere sorridente e rilassato, saltella durante la presentazione, è l'occasione della vita e la sta vivendo col sorriso. Joshua invece è teso, serio, si guarda attorno, freme per iniziare a combattere.  Giuseppe Quartarone, al settimo mondiale, parla brevemente ai due pugili, e finalmente si inzia.


Joshua ha il centro del ring, Parker gli gira intorno. L'inglese prova il jab sinistro, non ha bisogno di accorciare le distanze grazie al superiore allungo. Joshua prova a venire avanti, Parker è mobile e non offre un bersaglio facile, la prima ripresa scivola via senza colpi importanti, 10-9 per l'inglese.  Parker prova la sortita, Joshua evita i destri al corpo del neozelandese. L'inglese prova a caricare il destro, senza andare a segno, Parker risponde con lo stesso colpo, bloccato da Joshua. L'allungo permette all'inglese un facile controllo delle iniziative dell'avversario, ma nella seconda ripresa succede davvero poco, ed è impossibile scegliere a chi assegnarla.
Joshua doppia i colpi per la prima volta, Parker riesce finalmente ad accorciare la distanza, ma non a portare colpi. Le scaramucce della terza ripresa non portano a nulla, tranne un sinistro a segno di Parker quando Quartarone aveva già fermato l'incontro per uno scontro tra le teste dei due. 10-9 Joshua, per un paio di jab andati a segno.  Joshua alza il ritmo, va a segno col sinistro e Parker lo sente, indietreggiando. L'inglese porta a segno anche un destro, Parker ha braccia veloci ma corte rispetto a quelle dell'inglese e fatica a reagire. Anche la quarta ripresa è un 10-9 per Joshua. Subito un sinistro dell'inglese in avvio di quinta ripresa. Parker prova a venire avanti. Il neozelandese prova la sortita a testa bassa, a cui Joshua si sottrae agevolmente. Arriva un preciso destro di Parker che sorprende Joshua, che risponde con un sorriso ma ha sentito il colpo. Parker prende fiducia e ci riprova, non va più a segno ma si aggiudica la ripresa 10-9.  Joshua attacca, Parker risponde, scambio pesante, Quartarone ferma il match e richiama i due pugili. L'inglese va a segno con un destro al volto, l'avversario dimostra coraggio e vuole reagire, a metà sesta ripresa i due pugili rifiatano dopo uno scambio ravvicinato, poi negli ultimi secondi il match torna a ravvivarsi, con Joshua che spinge per gli ultimi attacchi. L'inglese ha sofferto e rischiato, ma si aggiudica la ripresa. La settima ripresa non si combatte ai livelli della precedente. Joshua va a segno con un montante, ma ancora una volta dopo lo stop dell'arbitro. Una ripresa di studio/riposo, con l'inglese che tiene il centro del ring e va a segno con qualche jab, aggiudicandosi un altro 10-9. Joshua amministra l'ottava ripresa col solito jab sinistro, Parker non indietreggia ma il minore allungo lo costringe a fare da preda ai colpi dell'inglese. Joshua mette a segno una combinazione a due mani, Parker dimostra di avere una solida mascella. Chiaro 10-9 per l'inglese. Alla nona ripresa Parker mostra segni di stanchezza, non è più - inevitabilmente - scattante come nei primi round. Joshua va a cercarlo, si lamenta di una testata di Parker, attende che l'avversario si scopra per andare a segno, e si aggiudica anche la nona ripresa. Joshua comincia all'attacco la decima ripresa, Parker è ferito all'occhio sinistro, si rifugia alle corde e per la prima volta è costretto, seppur brevemente, a legare. Parker riesce a schivare un paio di destri di Joshua, ma non porta colpi e perde anche questa ripresa.  Parker cerca la corta distanza e colpi ai fianchi, Joshua insiste col jab sinistro, senza prendere rischi. Parker sorprende Joshua proprio in conclusione di 11esima ripresa, troppo tardi per aggiudicarsela.
Joshua arriva per la prima volta in carriera alla 12esima ripresa. Parker non vuole accettare l'onorevole sconfitta ai punti, ma non ha i colpi per mettere giù Joshua. Al contrario, l'inglese va a segno con un buon montante sinistro. AJ viene avanti in cerca della conclusione, Parker schiva con le ultime energie e si toglie la soddisfazione di essere il primo a terminare 12 riprese in piedi contro Joshua. 


Il verdetto è chiaro e unanime: 118-110, 119-109 dal giudice neozelandese, 118-110