A 4 mesi dal 40esimo compleanno e 7 dall'ultima, non scintillante difesa, Wladimir Klitschko si appresta a difendere il titolo mondiale dei pesi massimi, versioni WBA, IBF e WBO, per la 18esima volta di fila (23 in totale). Avversario di turno l'eccentrico inglese Tyson Fury, 27enne imbattuto in 24 incontri (18 ko) che ha tentato di movimentare la vigilia con gag, sbruffonerie e serenate.
Almeno 45mila spettatori gremiranno questa sera l'ESPRIT Arena di Dusseldorf - dove solitamente si disputano le gare del Fortuna - stadio in cui Klitschko ha già combattuto nel 2012 contro il francese Jean Marc Mormeck (andato al tappeto 5 volte nelle 4 riprese in cui ha resistito), nel 2010 contro Eddie Chambers (vittoria ai punti). Sempre a Dusseldorf, il più giovane dei fratelli K ha combattuto nel 1999 alla Philips Halle contro Joseph Chingangu conquistando il titolo intercontinentale WBA (vittoria al quarto round). Tranne una sortita in Canada e un match al Garden (vittoria alla settima contro Steve Cunningham), Fury ha invece sempre combattuto in Gran Bretagna. Nato da una famiglia gitana di origini irlandesi, ma cresciuto a Manchester, deve il nome di battesimo alla passione del padre per Iron Mike e sostiene di dormire ancora in un caravan. Famiglia di pugili (il padre si è distinto nel pugilato senza guantoni, in auge negli ambienti gitani, lo zio è il suo allenatore e due cugini sono professionisti (Hughie combatterà nel sottoclou), si è preparato all'incontro della vita allenandosi duramente per quattro mesi, durante i quali - sostiene il suo clan - ha disputato oltre 1000 round con degli sparring. Dopo essersi paragonato a Muhammad Ali dando comunque sfoggio di una buona cultura pugilistica ("I pronostici sono contro di me, come lo erano contro Ali quando affrontò Sonny Liston, contro Leon Spinks quando affrontò Ali e contro Buster Douglas con Mike Tyson) è andato oltre accostandosi a Gesù: il nazareno è il salvatore del mondo, lui è (...) quello dei pesi massimi.
Tecnicamente, non c'è paragone tra i due pugili. I seimila tifosi che accorreranno da Manchester per sostenere Fury (fan sfegatato dello United) si saranno certamente divertiti per le gag del loro idolo, presentatosi travestito da Batman durante la conferenza di presentazione, ma oltre gli 8 centimetri di altezza (206 contro 198), è difficile trovare qualcosa in cui l'inglese parta avvantaggiato. Non per la tecnica (il jab mancino del campione è da manuale della noble art), non certamente in esperienza, né l'attenzione sul ring (vedi le volte in cui Fury si è ritrovato steso al tappeto, sia contro il picchiatore Cunningham, più leggero di oltre 40 libbre, che contro il carneade Pajkic). Klitschko, abituato alle follie di Briggs, è apparso immune anche alle spacconerie dell'avversario (bella questa: "Ho gambe più veloci delle sue. Klitschko ha imparato a muoversi dopo 50 match, se ci è voluto così tanto vuol dire che non è un combattente naturale. Ha scelto un ring enorme, vuol dire che proverà a scappare per vincere ai punti, ma non glielo lascerò fare") e alle sue proteste per la scelta dei guantoni, che spetta al campione (Fury sostiene di essere danneggiato da quelli che utilizzeranno).
Il parere dell'ex Lennox Lewis, che dominò il panorama dei massimi ritirandosi dopo aver sconfitto in un controverso match Vitali Klitschko, ha dichiarato di essere curioso di vedere Wladimir opposto a un avversario più alto. "Non sarà una vittoria facile per il campione. Dovrà modificare la sua boxe alla stazza e al ritmo di Fury. Lo sfidante combatte benissimo da distanza ravvicinata, cosa a cui Wladimir non è abituato, e quindi sarà costretto a legare spesso per evitare danni." Tuttavia, anche Lewis ha sottolineato come i knock out subiti da Fury lascino più di una perplessità: "Cunningham è 40 libbre più leggero, e se vieni messo giù da uno così tanto più piccolo di te, allora c'è un problema. Nessun avversario proveniente da una categoria inferiore mi ha mai creato problemi."
Il dopo Come suo solito, Klitschko non si lascia attirare in schermaglie verbali e guarda a nuovi traguardi: gli mancano poco più di due anni per raggiungere Joe Louis, in vetta nella classifica dei campioni dei pesi massimi più longevi. E chissà se il prossimo avversario (perché Fury non può essere l'uomo che metterà fine al suo regno) non sia un avversario, sempre britannico, già battuto in passato. David Haye ha infatti annunciato il suo ritorno dopo oltre 3 anni di stop, e a gennaio affronterà in un match di collaudo l'australiano Mark de Mori. Tuttavia, sono tanti in Inghilterra a sognare un incontro tra Klitschko e Anthony Joshua, il pugile che battè (scippò) Cammarelle alle Olimpiadi di Londra e che si sta facendo strada tra i pro a suon di ko. A meno che non tocchi a un altro rivale di italiani nei tornei olimpici, quel Deontay Wilder battuto da Clemente Russo nella semifinale di Pechino che, non a caso, viene denominato "The bronze bomber"...