Sarà una di quelle magiche notti che solo gli americani sanno tirar su, una di quelle notti piene di adrenalina, lustrini, flash, dollari in abbondanza (sarà l'incontro più ricco di sempre), città vuote perchè sono tutti davanti alla tv, una di quelle notti che profumano di storia e di epica, come solo la noble art sa regalarne.
Da una parte Floyd Mayweather Jr., dall' altra Manny Pacquiao, probabilmente i due pugili più importanti degli ultimi dieci anni, sicuramente due icone. Due mondi diversi, da una parte lo spaccone Floyd, dall'altra il pugile del popolo Manny, in un incontro che non può non spaccare il mondo in due, tra chi si identifica con l'uno e chi con l'altro. Un match così suggestivo da sembrare scritto apposta per una scenografia. E pensare che la boxe di omaggi cinematografici ne ha avuti parecchi, ma probabilmente quando Sylvester Stallone immaginava e dava vita allo scontro tra il suo Rocky Balboa e Ivan Drago pensava che mai la realtà avrebbe potuto raccontare meglio lo scontro tra due mondi e due filosofie di vita così differenti come fece lui nel film della saga di cui era anche protagonista principale. Eppure Mayweather-Pacquiao è qualcosa di molto simile allo scontro tra due opposti.
Ricchi entrambi, amati-odiati entrambi (anche se per motivi diversi), e icone entrambi, ma sicuramente agli antipodi, per tantissimi motivi.
Mayweather è l'emblema per eccellenza dell'eccesso. Scordatevi i vari Balotelli o Cristiano Ronaldo, al confronto sono dei pivelli. Mayweather si fa fotografare in una vasca piena di dollari, e condivide lo scatto su Twitter, sbatte la sua ricchezza in faccia alla gente e se ne frega, racconta di cambiare auto ogni giorno, alternando Rolls Royce, Ferrari e Lamborghini, ha persino lanciato un etichetta discografica con l'ex amico 50 Cent per produrre giovani rapper, e se ne frega di chi dice che il suo esibizionismo è volgare. Probabilmente è un meccanismo di auto-difesa, per ricordare a se stesso di essere arrivato lì e di essere sfuggito a un'infanzia difficile, che quasi sicuramente l'avrebbe condotto su cattive strade se non avesse incrociato la boxe. Eppure di tanto in tanto Floyd ci è cascato, come quando nel 2012 scontò 90 giorni di carcere per aver picchiato la fidanzata o come quando concluse la collaborazione con 50 Cent scambiandoci qualche cazzotto in un night. Sul ring Floyd è un tattico nel senso più pieno del termine, perchè incassa e poi ti passa sopra come un caterpillar, quando vede che non ne hai più.
Pacquiao è l'esatto opposto, e non solo perchè arriva dalle lontane Filippine, dove la boxe è una delle eccellenze del Paese. Manny non ha mai tagliato i ponti con il suo Paese, e ogni tanto ci torna e non spende i soldi come fa Mayweather, non colleziona auto e non si fa fotografare tra le banconote. Ogni volta che arriva nella sua Sarangani aspetta davanti casa i poveri della città e li regala a loro, si batte per la costruzione di ospedali nella sua provincia. Talmente amato dal popolo da essere stato eletto due volte alla Camera dei Rappresentanti di Manila, nel 2007 e nel 2013, mentre nel 2010 è stato eletto onorevole nel Parlamento filippino. La rivista Times l'ha inserito tra i 100 uomini più influenti al mondo, e praticamente ogni filippino sogna di vederlo, un giorno, nelle vesti di Presidente della Repubblica. Perchè Pacquiao per le Filippine non è un semplice pugile, ma un simbolo vero, uno che quando sale sul ring ferma un Paese intero e abbassa addirittura la soglia di criminalità, perchè anche i criminali non si perdono un incontro di Pacquiao. Anche sul ring è l'esatto opposto di Mayweather, perchè Pacquiao non conosce ragionamenti tattici, si fionda in avanti e parte all'attacco come una mitraglia già dal gong.
Due mondi, due filosofie e due stili diversi. Il match, in Italia, sarà trasmesso da Deejay Tv nella notte italiana tra il 2 e il 3 maggio, dopo le 5 del mattino. Preparate il caffè e decidete per chi tifare, ma fate il sacrificio e puntate la sveglia: ne varrà la pena.