Il match dell'anno andato in scena alla MGM di Las Vegas ha rischiato di concludersi in farsa. In palio, oltre alle cinture WCB e WBA dei superwelter in possesso di Alvarez, lo scettro di miglior pugile pound for pound tra il veterano Mayweather e l'emergente Alvarez. Le centinaia di milioni piovute sull'incontro grazie a pay per view, botteghino, diritti e sponsor non fanno tremare le gambe all'espertissimo Floyd Mayweather (che si conferma a 37 anni di gran lunga il miglior pugile in circolazione) ma annebbiano la vista ad almeno uno dei tre giudici, che scrive sul suo cartellino un vergognoso verdetto di parità entrato repentinamente nella larga letteratura degli scandali pugilistici.
Mayweather domina sotto tutti gli aspetti il giovane ma già esperto Alvarez. Mentalmente: non solo accetta, ma accentua lo scontro verbale, non cadendo nelle provocazioni del messicano ma anzi facendogli più volte perdere la trebisonda. Fisicamente: dal primo all'ultimo round, "Money" danza sul ring arrivando all'ultimo gong fresco come un fiore, a differenza del rivale, di 14 anni più giovane, che giunge al traguardo fiaccato. Tecnicamente: le combinazioni del super campione arrivano puntualmente a bersaglio; le sue finte sono indecifrabili, le sue schivate veloci quanto quelle di 10 anni fa. Tatticamente: che attacchi o che attenda, il risultato per Mayweather è sempre lo stesso. Canelo Alvarez incassa 10 milioni di borsa, la prima sconfitta della carriera ed esce dal confronto con Mayweather nettamente ridimensionato. Giunto sotto l'ala protettrice di Golden Boy De la Hoya, ormai il promoter più importante nonostante i rinnovati problemi di dipendenza dall'alcol, Canelo aveva detto che il suo mentore era stato sconfitto da Mayweather perché salito sul ring "troppo arrabbiato". Forse lui ci sarà salito troppo tranquillo, ma la maestria tecnica e la parlantina di Mayweather l'hanno fatto ben presto infuriare, evidenziando il carattere fumantino annunciato dai capelli a cui deve il soprannome.
Mayweather sale sul ring accompagnato dal rapper Lil Wayne. Il suo ingresso è una lenta marcia studiata per far salire ulteriormente la pressione sulle spalle di Saul Alvarez. L'annunciatore Jimmy Lennon Jr, uno dei due fuoriclasse nel suo ruolo, non è da meno nell'elencare tutti gli sponsor e le società che hanno iniettato soldi nella borsa di "Money" e di Canelo mentre la regia passa in rassegna il parterre ricco di star della musica, del cinema e dello sport, da Michael Phelps a Denzel Washington, da Magic Johnson a Jack Nicholson. Nonostante sia il campione in carica, Alvarez viene presentato per primo. Mayweather si mostra spaccone come sempre, Alvarez non riesce a mascherare tensione ed emozione.
Prima ripresa
Pugili guardinghi, con Mayweather che prende il centro del ring e prova a far sentire il diretto sinistro. Alvarez è sostenuto dai connazionali presenti all'MGM, caldissimi come sempre, ma in tutta la ripresa non riesce mai a uscire dal guscio in cui Mayweather lo costringe. Le rare sortite del messicano non sfiorano il velocissimo Mayweather. All'angolo Floyd senior dispensa consigli con i suoi metodi spicci.
Seconda ripresa
Alvarez prova a venire avanti. I suoi tifosi inneggiano "Mexico Mexico" e gli infondono coraggio. Mayweather continua però a essere un bersaglio irraggiungibile. I diretti sinistri di "Money" sono al contrario sempre pericolosi e precisi e gli permettono di aggiudicarsi anche il secondo round.
Terza ripresa
Canelo è costretto a incassare i diretti sinistri di Mayweather ogni volta che prova a venire avanti. "Money" doppia col destro superando la difesa di Canelo, che prova a mostrarsi spavaldo provocando il fenomenale avversario. Alvarez non si accorge di star cadendo nella trappola preparata dal clan Mayweather...
Quarta ripresa
Alvarez vuole accorciare la distanza ed è un errore. Mayweather lo punisce col diretto destro e Alvarez perde le staffe, colpendolo sotto la cintura. Alvarez è mentalmente cotto, vittima delle trame di Mayweather. Il messicano viene avanti senza idee e Mayweather ne fa quello che vuole, beffeggiandolo apertamente e andando a segno col destro. I ganci e i diretti di "Money" vanno a segno con precisione in finale di round, senza che Alvarez possa trovare la minima contromisura.
Quinta ripresa
Mayweather punisce le disattenzioni del giovane avversario. "Money" accorcia la distanza, i colpi del messicano vanno a vuoto, quelli dell'americano sono portati con maestria e velocità e si stampano sul volto di Canelo. Il gancio sinistro e il diretto destro di Mayweather impartiscono lezioni ad Alvarez. I tifosi messicani sono già zittiti e nella MGM risuona il coro "USA USA".
Sesta ripresa
Alvarez si getta all'attacco a testa bassa ma va incontro ai montanti destri di Mayweather. Canelo dimostra ancora una volta di non reggere il confronto a partire dal piano nervoso, e si lascia andare a una spallata subendo una reprimenda dall'arbitro. Mayweather è nel suo campo, quello delle provocazioni, e si trova a proprio agio, aggiudicandosi facilmente anche questa ripresa.
Settima ripresa
Alvarez comincia a barcollare sotto i colpi di Mayweather. Il volto del messicano è segnato dalle bordate che partono dalle braccia di Mayweather. Le finte del fuoriclasse americano non vengono mai lette dal messicano che a fine ripresa subisce un'umiliante lezione fatta di montanti e diretti. Alvarez è un bersaglio quasi immobile, quasi un giocattolo nelle mani di Mayweather che si diverte a portare colpi alternando combinazioni di ogni tipo.
Ottava ripresa
Altro capitolo della lezione di pugilato di Mayweather: toccate e fughe con diretti portati sia col sinistro che col destro. Le repliche di Alvarez vanno tutte a vuoto, Mayweather si diverte a schivarne i colpi e a replicare con velenosa precisione.
Nona ripresa
Il montante destro di Mayweather disegna sinfonie pugilistiche sul volto di Alvarez. Un diretto dell'americano fa vacillare il messicano, che non ha né la forza né le idee per reagire. A Canelo restano l'orgoglio e il coraggio, ma contro Mayweather non bastano per evitare una figuraccia.
Decima ripresa
Fresco come nella prima ripresa, Mayweather tiene il centro del ring costringendo l'avversario alle corde. Il messicano non prova nemmeno più a venire avanti, cerca di limitare i danni e le sue sporadiche offensive non portano frutti. A fine ripresa Mayweather si ferma al centro del ring a rispondere, con lo sguardo, a qualche parola di troppo di Alvarez.
Undicesima ripresa
Mayweather provoca visibilmente l'avversario. Lo invita ad attaccare, gli indica i punti dove colpire, poi lo punisce col diretto destro. Un gancio sinistro si stampa sul volto del messicano che nemmeno lo vede partire. Mayweather danza intorno al rassegnato avversario, avvilito dalla punizione subita e dalla strabordante superiorità dell'americano, un maestro in tutti gli aspetti del pugilato.
Dodicesima ripresa
Totalmente irretito, Alvarez conclude il match provando a inseguire Mayweather. L'americano passeggia sul ring, mulina gambe e braccia, schiva senza difficoltà e termina il match saltellando. Alvarez va a complimentarsi con Mayweather, ringraziandolo per la lezione subita e per la borsa di 10 milioni di euro...
Match senza storia, mai in discussione, ma i giudici hanno vergognosamente visto un altro match. Uno dei tre incredibilmente, senza pudore, vede addirittura il pareggio, gli altri 2 altrettanto ridicolmente vedono Floyd vittorioso con un margine molto inferiore alla realtà: 114 -114, 116-112, 117-111. Noi facciamo fatica a trovare una sola ripresa a favore del messicano, anzi una sola in cui il verdetto sia in discussione. Un verdetto disonesto che non intacca minimamente la grandezza di Mayweather e suona come un palliativo alle ambizioni, oggi frustrate, di Alvarez.