Un John Isner extralusso. Poderoso il 33enne di Greensboro, che prende a pallate - cosa mi tocca scrivere - Juan Martin del Potro nel primo set, lotta senza soffrire nel secondo e pesca i jolly al prolungamento. Zverev o Carreno Busta per il titolo.
E' un Isner tirato a lucido quello che si presenta sul centrale di Miami. Inizio ottimo in battuta, con lo statunitense che si destreggia bene in battuta - prima piatta devastante, kick lavorato di seconda che pesa - ed esce con rigore ed accortezza dallo scambio, sciorinando vincenti sia con il dritto - soprattutto anomalo, inside-out ed inside-in - che con il rovescio. del Potro soffre, ed al servizio non riesce a scalfire la fortezza di Greensboro, che risponde sempre sulla prima e offende con veemenza sulla seconda. Schiaffone con il dritto, e chiusura a rete per la palla break, rovescio vincente per il break.
Conferma senza alcun problema il vantaggio, la mano è calda e l'avversario non riesce a decifrare colpi e traiettorie. Il gigante di Tandil riesce a conquistare un turno di battuta stringendo i denti e riuscendo a chiudere la porta al suo dirimpettaio ai vantaggi. Long John, però, straripa come il Nilo, ma non lascia terreno fertile; lascia nuovamente le briciole in battuta, poi azzanna il sudamericano nel corso del sesto game. Lo trasporta ai vantaggi, il doppio fallo lo manda a palla break. Lui trasforma e saluta. Altro giro in battuta, altro giro in giostra. Devastante 61.
Nel secondo set c'è match. del Potro registra il servizio - anche se la prima va comunque a sprazzi - e soprattutto il tanto caro dritto atomico, con cui finalmente anticipa i colpi di Isner. Quest'ultimo, dal canto suo, continua ad incamerare punti a testa bassa, togliendo la sicura ai colpi. E' un match sin troppo lineare per quanto visto nel primo set, con i due tennisti che viaggiano con la pallina in mano. Nell'ottavo game, possibile turning point per Isner.
Lo statunitense trasporta del Potro ai vantaggi grazie ad un passante infimo, basso, ai piedi, che non si tira su, poi si prende il break point con uno schiaffone di dritto. Il nativo di Tandil spegne l'incendio con due prime vincenti ed una smorzata deliziosa. Non vengono registrati altri scossoni, ed il match termina al tie-break. Isner è un frecciarossa, prende il binario giusto e non deraglia mai. Inchioda prime su prime, e si concede il lusso di confezionare un mini-break con attacco e successiva stop-volley prima, e di passare su un attacco solido di rovescio dell'avversario. Chiude con stile, con una demi-volèe deliziosa. Game, set & match.
(14) J. Isner b. (5) J.M. del Potro 61 76(2)