Il 2018 dovrà essere l'anno del riscatto. Dopo una stagione disastrosa, contrassegnata da sconfitte e infortuni, Novak Djokovic riparte questa settimana dall'esibizione del Mubadala World Championship di Abu Dhabi (in programma dal 28 al 30 dicembre). Sarà il ritorno in campo del serbo, ancorchè in un appuntamento non ufficiale, per la prima volta dai quarti di finale di Wimbledon, lo scorso luglio, quando Nole fu costretto al ritiro contro il ceco Tomas Berdych per un problema al gomito.
Da lì in poi cinque mesi di riposo e recupero, sulla scorta di quanto fatto nel 2016 da Roger Federer e Rafa Nadal, per provare a replicarne i risultati. Di questo ed altro, Djokovic ha parlato in un'intervista concessa a Sport360: "L'ultimo anno e mezzo è stato da montagne russe per me - le parole del serbo - per via di problemi fisici. Durante la mia carriera non ho mai subito interventi chirurgici, nè gravi infortuni che mi abbiano tenuto a lungo lontano dal circuito. Non ho mai saltato un torneo dello Slam, perciò fermarmi è stata una decisione difficile da prendere. Ho dovuto farlo, c'è stato un momento in cui è stato inevitabile. Non potevo più giocare in quelle condizioni, non ho avuto scelta, è stato come alzare le braccia. Ma è stata una lezione che ho imparato: ora cercherò in tutti i modi di evitare infortuni. Voglio tornare a giocare, non vedo l'ora: non è stato facile seguirlo in tv in questi mesi. Fermarmi è stata una grande esperienza, necessaria, perchè ora sarò a mio agio senza grandi infortuni, anche se in realtà ho sempre dedicato tantissimo tempo alla cura del mio corpo, prima e durante le partite. Ora cerco il modo di recuperare il prima possibile, lavoro sul mio fisico ma anche sulla mia mente, cercando di avere un approccio scientifico alle sport, anche con l'aiuto della tecnologia. Per fortuna ora abbiamo diversi sistemi per allenarci, sia sul campo che fuori. E' la prima volta che non gioco a tennis per quattro mesi e mezzo. Ho ripreso a colpire bene la palla, ma il problema sono i muscoli, le ossa, i tendini, i legamenti: il mio fisico deve recuperare forza per sostenere il mio gioco".
La ripartenza avverrà al caldo di Abu Dhabi: "Ho sempre trascorso dei bei momenti qui, sia quando ero impegnato con i tornei, sia quando non dovevo giocare. Giocherò il mio primo match dallo scorso Wimbledon, ed è questo il motivo per cui sarò il più entusiasta tra tutti i giocatori presenti. Qui mi sento il benvenuto, sono a mio agio, non è un evento ufficiale e non c'è lo stress dei punti da difendere, ma lo spirito competitivo rimane. C'è il giusto equilibrio tra le due cose, tra la competizione ad alti livelli con giocatori molto forti e la mancanza di pressione per la vittoria del torneo. Anche se comunque la mia natura è competitiva, come tanti altri voglio vincere e dare il meglio di me stesso senza pensare a quale evento sto partecipando. Non vedo l'ora di iniziare con il piede giusto, senza dolore e con rinnovata fiducia". Nole racconta di essere diventato più paziente: "Sì, è una cosa che ho appena imparato, e che nel tennis manca. Nel nostro mondo la stagione va avanti senza sosta dal primo gennaio al venti novembre, non c'è mai tempo, quindi ogni soluzione è presa sul momento, in base a decisioni rapide. Invece è importante saper fare un passo indietro: ora ho avuto l'opportunità di vedere le cose da un'altra prospettiva e di capire cosa fare di diverso in futuro. Non considero questa pausa come tempo perso, è stata l'occasione per guardarmi dentro".
Spazio poi agli obiettivi del 2018: "Mentirei se non dicessi che i miei obiettivi sono tornare numero al mondo e vincere Slam. So cosa sono riuscito a ottenere in passato, ho dimostrato a me stesso di potercela fare. Perchè non farlo nuovamente? Ho dalla mia la forza di volontà, che è la cosa più importante. E con me ci sono mia moglie, i miei figli, il mio staff: tutti mi supportano e mi danno la giusta energia. Il mio obiettivo è continuare a divertirmi: è ciò che fa Roger Federer. Tutti avete visto cosa ha fatto nel 2017 dopo sei mesi di assenza: è tornato ed è quasi tornato numero uno. E' la prova che ce la si può fare. Non conta l'età, devi prenderti cura del tuo corpo e della tua mente, divertirti come un bambino e fare le cose con energia". Il calendario del 2018 non è ancora completo, ma Nole traccia almeno le linee guida dell'inizio di stagione: "Per ora ho in programma di giocare ad Abu Dhabi, a Doha e agli Australian Open. E poi gli altri grandi tornei. C'è ancora un punto interrogativo su cosa fare nel periodo che va da Dubai ad Acapulco. Anche la Coppa Davis, non so se la giocherò. Dipenderà da come il gomito reagirà al primo mese e mezzo di allenamenti e partite. Mi auguro di giocare per tutto gennaio e di arrivare fino in fondo in Australia. Ho grandi ambizioni, so cosa sono in grado di fare, ma questa sarà forse la prima volta in cui dovrò cominciare con calma ed essere accorto, consapevole di quali sono state le circostanze che mi hanno tenuto fuori dal circuito. Dovrò essere intelligente: ovviamente non giocherò ogni settimana, il mio calendario sarà più o meno lo stesso degli ultimi anni ma, come ho accennato, molto dipenderà da gennaio: da lì in poi vedremo".