Gianluigi Quinzi entra in punta di piedi, è l'ultimo arrivato. Testa di serie n.8, presente grazie a una wild card conseguita in un torneo tutto italiano. Ragazzo prodigio, rispedito nel dimenticatoio del tennis. Si riscopre grande a Milano, nella prima edizione delle finali dedicate ai migliori under-21 del circuito. Non è vittima sacrificale al cospetto del n.1, gioca alla pari con Rublev, lo spinge al prolungamento del quinto dopo un perfetto quarto set, con doppio break. Sfida elettrica, intensa. Le nuove regole mutano lo spartito, occorre tempo per assimilarle. Parziali a 4, killer point, no let, una rivoluzione. Quinzi, spinto dal pubblico, si ritaglia una fetta di gloria nella serata tricolore, perde, ma sorride. Ritorno gradito. 14 40 43 04 43.
Nel gruppo A, falsa partenza per Shapovalov. Il canadese, scintillante tra Montreal e New York, ma poi in difetto, paga dazio contro il consistente Chung. Shapovalov detiene le chiavi del confronto nel set d'apertura - 41 - poi cede via via terreno, perdendo le coordinate dal tie-break del secondo. Chung serve bene e fortifica l'allungo. Chiusura successiva. 43 43 41.
Nel girone B, invece, a primeggiare sono Coric e Medvedev. Il croato conferma di avere dalla sua una superiore consistenza, frutto di un trascorso tennistico superiore. Coric trova sulla sua strada Donaldson e lo pone all'angolo per l'intero arco della sfida. Tre set a zero - 43 41 43 - un assolo, specie nei vicoli che indirizzano la contesa. Medvedev si aggiudica il derby con il connazionale Khachanov. L'uscita dai blocchi di quest'ultimo è repentina - 24 - Medvedev impiega qualche minuto per assorbire le soluzioni proposte dal connazionale e ribaltare così l'inerzia. Due prolungamenti, entrambi favorevoli a Daniil - il primo a 6, il secondo a 3 - poi il sigillo al quarto - 42.