La culla del sogno americano - tra sfarzosa luminosità ed acre oscurità - porta in grembo il 4° ed ultimo Slam dell'anno. Sbarcano oltreoceano i giganti della racchetta, i migliori liricisti al servizio della Scala del tennis. Roger Federer e Rafael Nadal sono i favoriti, ma altri potrebbero indossare la maschera rossa ed insinuarsi nel regno proibito. Scopriamo la griglia di partenza.

► Favoriti

⇒ Roger Federer

Continua ad avere venature storiche e surreali la stagione del fenomeno rosso crociato. Lo stop a Cincinnati susseguente alla finale di Montreal, non ha intaccato i suoi piani: 20° Slam, e prima piazza da raggiungere entro fine anno. Continua il testa a testa serrato con Nadal, N°1 secondo il computer, ma troppo poco convincente fuori dalla terra rossa per scalzare il sopracitato dal gradino più alto dei favoriti. Tramite flashback e ricorrenze storiche, il Re svizzero ci ha introdotti nel suo mondo fatto di una conturbante giovinezza incuneatasi nel corpo di un 36enne, come fosse il Benjamin Button del tennis. Ritorno in giacca e cravatta agli Australian Open, ricamo ad Indian Wells e Miami, scalo ad Halle, paradiso Wimbledon. In una superficie più veloce rispetto agli Australian Open, Federer deve osare con quel rovescio 2.0 che ha ribaltato l'intero torneo oceanico. Importante anche il servizio, ficcante, ed una discreta malleabilità da fondo, con le sue solite e certosine variazioni. Ready, play.

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⇒ Rafael Nadal

Il secondo moschettiere non lascia la presa, ferisce con l'uncino e vuole il piatto pieno. Scorsa settimana - ufficialmente - ha raggiunto la vetta del ranking mondiale, tornando ad assaporare il trono dopo più di 3 anni. Come di consueto, la terra rossa rappresenta il suo liquido amniotico, ci nuota dentro acquisendo energie. Fuori dal giardino di Babele, però, il mancino di Manacor fatica a trovare una quadratura importante, un reticolato d'idee che lo possano portare in alto. La finale agli Australian Open può essere un punto d'inizio importante, un mattoncino da inserire nel programma fisico e mentale che intende stilare. C'è  bisogno di una debordante potenza da fondo, facendo  attenzione a non accorciare eccessivamente gli scambi. Importante anche la prima di servizio, con cui può aprirsi il campo per il dritto inside-out. Il torero scalcia, obiettivo New York.

► Outsider 

Alexander Zverev

Il talentino teutonico lotta contro le luci della ribalta, che gli gravitano attorno e lo incalzano famelicamente. Lui non si piega, lima i suoi difetti mettendo in vetrina i suoi pregi. Da piacevole brezza che ha sparigliato le carte nel circuito, Zverev si è trasformato in un vento feroce capace di ingurgitare tennisti di alto rango. Dopo due Masters 1000 - Roma, Montreal - è pronto per invertire la rotta negli Slam. Perforante da fondo, debordante con i colpi base quando entra prepotentemente nello scambio, tennista moderno. Welcome into tre Sascha's World

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⇒ Marin Cilic 

Dopo essersi piegato a Wimbledon alle urla perforanti del suo corpo - nel momento migliore del suo 2017 - il croato prova a replicare il gioco tanto arioso quando pungente mostrato nel giardino londinese. Servizio piatto e potente, dritto al fulmicotone, rovescio ficcante, non disegnando proficui viaggi a rete. Il lungo stop lo ha costretto a saltare la doppietta nordamericana dei 1000 - Montreal, Cincinnati -  ma Cilic ha lavorato duramente per tornare al massimo in uno dei suoi tornei preferiti. Un urrà avrebbe dell'incredibile, ma crederci è lecito. Navigatore eccellente nelle situazioni impervie, Marin-aio

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Il forfait, a tabellone completo, di Murray ha mescolato nomi ed accoppiamenti. Provano a fare capolino Dimitrov Kyrgios, ma anche la fucina di battitori americana non vuole restare al palo. Non da meno le candidature di Del Potro e Pouille, chiamati al riscatto nel loro teatro preferito. Attenzione alla Next Gen.