Torna come ogni settimana lo Spazio Challenger, la nostra rubrica che ripercorre l'andamento dei tornei del circuito minore ATP appena conclusi. Come al solito, il mio collega in quest'avventura, Simone Cappelli, vi ha raccontato due tornei: Santo Domingo e Meerbusch. Noi, invece, andremo in Italia ed in Canada.
Nel nostro paese è andato in scena l'Acqua Dolomia Tennis Cup di Cordenons, in provincia di Pordenone. Tanti, ovviamente, gli italiani in tabellone: out già al primo turno Viola, Adelchi Virgili, Donati e Quinzi, sconfitto 4-6, 6-2, 6-1 da Lorenzo Giustino nel derby azzurro. Gran torneo quello di Giustino, che avanza fino alle semifinali avendo la meglio su Munoz de la Nava e sull'altro azzurro Pellegrino, arrivato ai quarti dopo le vittorie su Garcia-Lopez e Petrovic. Passa un turno anche Arnaboldi, regolato però da Martinez: il giovane spagnolo, allievo dell'academy di Nadal, è costretto poi ad inchinarsi all'altro next-gen, lo svedese Elias Ymer. 7-6, 6-3 per il giustiziere di Pavlasek. L'altro Ymer, il fratello minore Mikael (classe '98) perde subito invece, al cospetto di Carballes Baena. Lo stesso Baena passeggia poi contro Goncalo Oliveira, che a sua volta aveva già eliminato uno degli uomini del momento, Jaume Munar. 6-3, 6-1 senza storia per il più esperto spagnolo. Nella parte alta del tabellone, invece, la spuntano Djere (che ha la meglio su Cuevas e sul nostro Gaio) e Lopez-Perez, killer di altri due azzurri come Viola e Sonego. A spuntarla, 6-4 al terzo set, è il ventiduenne serbo, costretto poi a cedere, per infortunio, in semifinale: basta l'1-5 a Carballes Baena per approdare alla domenica. Si ferma al sabato anche Lorenzo Giustino, il migliore dei padroni di casa, costretto a piegarsi in poco più di un'ora (6-1, 6-2) al maggiore dei fratelli Ymer. Il tennista di origine etiope completa la sua settimana da sogno alzando anche il trofeo: 6-2, 6-3 ad un impotente Carballes, mai in partita, e conquista, immacolata di set persi, del terzo Challenger in carriera. Questa settimana, è nella piazza 211 del Ranking ATP.
A Vancouver, con un montepremi di 100.000 dollari, tante conferme per gli uomini più in forma: Broady supera prima Polmans, e poi, al secondo turno, il navigato Dudi Sela. La sconfitta, in quarti di finale, arriva per mano del belga De loore, che a sua volta aveva già regolato Quentin Halys. Sconfitta, sempre alla terza partita, anche per Taylor Fritz, che brilla ancora contro Sandgren ma è costretto a piegarsi a Cedrik-Marcel Stebe: il tedesco ha la meglio per 4-6, 7-6, 6-2 dopo aver eliminato l'australiano Millman. Nella parte bassa del tabellone, invece, si mette in mostra Stefano Napolitano: l'azzurro elimina Aragone al primo turno, prima di passare, al terzo su due ossi duri come Bemelmans ed Harris, che a sua volta aveva già eliminato Gombos ed il talentino Ofner. In semifinale, l'azzurro trova Jordan Thompson, vincente senza un set perso su Sigouin e Purcell, prima della sfida combattuta (6-1 al terzo) con Schnur. Per l'azzurro, però, non c'è possibilità di avanzare fino alla fine del tabellone: Thompson gioca sul velluto e concede pochissimo. Emblematico il 6-0, 6-1. Per l'australinao finale con Stebe, perfetto nell'eliminare De Loore. Ad avere la meglio è proprio il tedesco, che imbecca la partita perfetta e punisce il suo avversario in ogni occasione possibile. Stavolta, è Thompson ad uscire dal campo con un solo game vinto: 6-0, 6-1 e secondo titolo stagionale, dopo tre anni lontano dai campi per infortunio, per Stebe.