Torna anche questa settimana il nostro punto di vista settimanale sul mondo dei tornei ATP Challenger. Oltre ai tanti avvenimenti dei tornei di Cortina e Binghamton, il circuito “figlio” del tour vero e proprio ha fatto tappa in altre tre città.

Torneo ricchissimo di giovani talenti quello di Granby, in Canada. Emblematica la spettacolare sfida in quarti di finale tra Mckenzie McDonald e Denis Shapovalov, vinta dal russo al terzo set. Buona prestazione anche per il wonderkid australiano Max Purcell, che supera due turni prima di essere eliminato con un secco 2-0 dal ventiduenne canadese Schnur, che a sua volta in semifinale ha dovuto chinare la testa (6-2, 6-2) davanti allo sloveno Blaz Kavcic. Proprio Kavcic è uno dei due grandi protagonisti del torneo: dopo aver portato a casa gli scalpi di due tennisti di livello come Broady ed Ito, oltre al già citato Schnur, il trentenne se l’è dovuta vedere in finale con il padrone di casa Peter Polansky, a sua volta molto positivo nel chiudere 6-2, 7-5 proprio contro Shapovalov. Due ore di buon tennis hanno intrattenuto il pubblico nordamericano, ovviamente impegnato a sostenere il beniamino della foglia d’acero. Dopo essere andato sotto di un set (6-3), Polansky ha reagito tirando fuori le unghie ed infilando un doppio break nel secondo (6-2), prima di capitolare nel finale thrilling: break e contro-break tra sesto e settimo gioco nel set decisivo, ed ecco che Kavcic sferra l’attacco proprio quando tutto sembrava pronto per il tie-break. Vincente per sfruttare l’unico match point sul 6-5,  lo sloveno centra il suo secondo titolo stagionale a questo livello, oltre alle tre finali perse. Un luglio da ricordare per lui, che appena due settimane fa (nello stesso paese e contro lo stesso avversario in finale) aveva sollevato anche il trofeo di Winnipeg ed ora rientra nei primi 100 del mondo guadagnando ben 16 posizioni.

Più navigato, in media, invece il tabellone del Challenger di Praga (terra rossa, montepremi 43.000 euro) che ha visto un’altra buona affermazione del ceco Adam Pavlasek, sconfitto però abbastanza clamorosamente in semifinale (6-1, 7-6 da Martin) ed incapace quindi di difendere il titolo del 2016. Buona prestazione invece per il ventisettenne slovacco, che prima della semifinale aveva faticato un po’ (superando solo al tie-break decisivo Nedovyesov al primo turno) e che invece si è regalato un weekend di gloria. Davanti a lui per il titolo è arrivato il coetaneo tedesco Yannick Maden, uscito fuori da una metà di tabellone che ha visto abdicare Lukas Rosol (sempre più in crisi, eliminato al primo turno dallo stesso Maden) e fare un bel balzo al diciottenne Rodionov, attualmente fuori dai primi 600 ma capace di arrivare a giocarsi i quarti di finale. Sulla terra ceca quindi trionfa Andrej Martin, vincendo la finale per 7-6, 6-3 in poco meno di un’ora e tre quarti. Per lui, secondo titolo stagionale e settimo in carriera, dopo quello sulla terra messicana di San Luis, e altro passo avanti nell’avvicinamento alla top 100 mondiale, appena accarezzata un anno fa col best ranking (98).

Ultimo focus di questa settimana per il Challenger finlandese di Tampere, anche qui su terra rossa ed anche qui con 43.000 euro di montepremi. In scandinavia era impegnato l’unico italiano in questo terzetto di tornei: si tratta di Riccardo Bellotti, eliminato però (7-6, 7-5) al primo turno da Dellien. Male, nonostante l’abitudine a palcoscenici ben più importanti, Guillermo Garcia-Lopez, eliminato al secondo turno, in rimonta, dal belga Yannik Reuter. Fuori piuttosto presto anche il talentino austriaco (classe 96) Sebastian Ofner, che tanto bene aveva fatto nella stagione su erba: per lui, un atipico 1-6, 6-0, 6-3 contro il russo Vatutin in quarti di finale. Lo stesso Vatutin, però, ha dovuto cedere al vero mattatore del torneo finlandese: Calvin Hemery, capace di portare a casa i due tiratissimi tie-break che lo hanno lanciato in finale. Sangue freddo invidiabile per il ventiduenne francese, che poi non ha tremato contro un altro protagonista di questa stagione a livello di Challenger: Pedro Sousa (campione anche in Italia a Francavilla al Mare lo scorso aprile) è stato piegato per 6-3, 6-4 in poco più di un’ora. Primo titolo stagionale e miglior posizione in carriera (174) per il nativo di Lille.