Grande vittoria azzura in terra svizzera. Fabio Fognini, impegnato alle 15.00 nella seconda delle due semifinali del torneo ATP 500 di Gstaad, sconfigge in tre set dopo poco più di due ore Roberto Bautista Agut e si guadagna la finale contro Yannick Hanfmann. Dopo un primo set molto tirato, in cui l'azzurro ha pagato caro un passaggio a vuoto nel finale, Fognini sale in cattedra ed a colpi di vincenti regola lo spagnolo. Andiamo a rivivere insieme la sfida, terminata sul 5-7, 6-2, 6-3.
Dopo l’1-0 di Bautista è subito game di sofferenza per Fognini, che trova la prima a corrente alternata e non riesce a concretizzare quattro palle game, lasciando andare anche un doppio fallo sul proprio vantaggio. Dopo la quinta parità, però, arrivano due palle break per lo spagnolo: annullate entrambe pizzicando le righe, finalmente Fabio riesce a chiudere due volte con servizio e dritto per portare a casa il gioco.
La falsa riga della partita è comunque chiara, con Bautista Agut che prova a tenere lontano dalla riga di fondo l’azzurro con la sua regolarità, mentre Fabio fa malissimo quando riesce ad entrare con i piedi in campo e picchiare, soprattutto di dritto. I game di servizio dello spagnolo continuano ad essere combattuti ma senza palle break, mentre il ligure procede molto più spedito. Il punto del match arriva sul 3-3 30-0 , con i due che forniscono uno spettacolo circense tra voleé, lob, colpi no-look e tocchi di fino. Fognini vince il punto, sfrutta la scia positiva per agganciare sul pari 30 ma poi cede con due errori.
Nel momento cruciale del match Bautista riesce a spingere ed a mettere sotto pressione l’avversario, risalendo da 40-0 per arrivare due volte a due punti dal set: polso fermo e sangue freddo, oltre ad una grande difesa, permettono a Fognini di volare sul 5-5. Il disastro, però, si consuma appena due giochi dopo: lo spagnolo tiene agevolmente il turno di servizio, mentre Fognini regala due errori ed un doppio fallo. È break a zero che vuol dire anche primo set.
Il passaggio a vuoto è però subito restituito: in apertura di secondo set Bautista Agut va fuori giri ed offre le prime due palle break della partita, che Fognini concretizza comandando lo scambio con il dritto. Un altro punto da videogame arcade, sul 40-30, con un azzurro da annali nel rimediare allo sgambetto del nastro, gli consegna il 2-0. Vantaggio mantenuto e protetto abbastanza agevolmente fino al 3-2, quando un piccolo passaggio a vuoto costringe Fabio ad annullare una palla break (magistrale in spinta) per poi chiudere al terzo vantaggio. Passata la tempesta, Fognini ha anche l’occasione di ipotecare il set: due doppi falli ed un rocambolesco punto con due tocchi del nastro costringono Bautista al 30-40, sul quale arriva il terzo doppio errore in battuta. Due break di vantaggio bastano ed avanzano al nostro connazionale, che aziona la macchinetta del servizio e porta a casa per 6-2 un set quasi sempre dominato.
Il set decisivo ricalca l’inizio del precedente: rottura prolungata di Bautista che sembra essere uscito dal campo a livello psicologico. Lo spagnolo spara tre dritti sul fondo e lascia a Fognini due palle break sul 15-40. L’azzurro, a sua volta, è cinico nel mantenere alto il ritmo del palleggio, forzando il terzo errore avversario: subito 1-0 e servizio. Da 30-0, però, il numero 18 del ranking ATP riesce ad annullare una palla game e ad issarsi alla parità: Fognini sparacchia il rovescio in rete, ma subito dopo pizzica la riga per annullare il break point. Bautista sembra essere tornato quello del primo set, ma l’intensità della difesa di Fognini è assolutamente stellare: un punto tiratissimo, chiuso col vincente a sventaglio, lo fa salire sul 2-0. Nel turno di servizio successivo l’azzurro si concede un po’ di leziosità, fallendo quattro palle game con un misto di non forzati e di belle accelerazioni dell’avversario.
Sull’ennesima parità, una palla in corridoio non chiamata (secondo Fognini) fa nascere un alterco tra il ligure ed il giudice di sedia: volano parole pesanti, ma l’arbitro avvalora la chiamata sostenendo che la palla abbia toccato la riga. Dopo un minuto buono di discussione, comunque, Fognini torna in campo a fare e disfare. Tre le palle break annullate da Fabio con colpi vincenti di pura classe, alternati sistematicamente ad errori banali. L’azzurro ha però in mano lo scambio, nonostante il suo avversario spedisca oltre la rete anche le mosche, e quando i giri salgono il verdetto non è in discussione: tre grandi servizi spalancano, dopo un grande spavento, le porte di un provvidenziale 3-1. Bautista però dimostra di essere un giocatore di estrema tenacia infilando sette punti consecutivi per arrivare a tre palle break sul 3-2. Fognini, però, non trema e non abbassa il livello: tre sassate da fondo lo tolgono per l’ennesima volta dalle sabbie mobili per garantirgli la parità, il gioco di rete gli permette di portare a casa l’ennesimo – sofferto – turno alla battuta.
Bautista Agut mantiene ancora altissimo il suo rendimento chiudendo a zero un altro turno di servizio ed attaccando forte in risposta: ancora una volta ai vantaggi, ancora una volta un super Fognini in spinta. Sul 5-3, infine, l’azzurro mette definitivamente le marce alte: un game giocato a livelli paradisiaci, pizzicando le righe e spostando l’avversario in giro per tutto il circolo di Gstaad. Basta la prima delle due palle break per aggiudicarsi la finale del torneo con il punteggio di 5-7, 6-2, 6-3.