Tempo di semifinali alla San Benedetto Tennis Cup. Djere affronta Taberner, Berrettini sfida Coria
L. Djere - C. Taberner 6-4 6-3
Due tipi di gioco che sfiorano le stesse corde, suonando una melodia rock tendente al metal. Carlos Taberner e Laslo Djere brillano sulla terra rossa baciata dal tramonto, scoprendo subito le carte in tavola. Scambi prolungati dispendiosi, astrusi. Il serbo inizialmente punta molto sul contropiede di dritto, l'iberico arde sotto il fuoco della potenza e tende a sbagliare maggiormente, o a venire perforato dai cambi di velocità dell'avversario, e nel 2^ game subisce il break. Taberner non si perde d'animo, il suo carattere battagliero racconta altro. Non molla la presa, resta sul pezzo, attacca e leviga Djere prima di effettuare il contro break sul 4-2. Quando il set sembra virare verso il prolungamento, lo spagnolo imbecca il game nero: errori di valutazione e manovra, scelte azzardate ed un Djere tatticamente intelligente; game & set. Nel secondo parziale vige la regola dell'equilibrio fino al 3-2, quando il 19enne iberico imbecca il classico game nero e cede il servizio. Break e contro break nei due game successivi, che - a conti fatti - beneficiano il serbo, che raggiunge la seconda finale in altrettante settimane
Berrettini - F. Coria 6-2 6-4
L'unico azzurro rimasto in tabellone - Matteo Berrettini - aizza il pubblico di San Benedetto; al suo cospetto c'è Federico Coria. Berrettini registra immediatamente dritto e rovescio sulla giusta frequenza, inibendo il gioco lavorato del suo dirimpettaio e prendendosi il break. Lo conferma nel game successivo, ma rischia annullando due palle del contro break. Da quel momento in poi, il set è un monologo del romano, debordante quando si accartoccia per scoccare il dritto lungolinea. Secondo parziale che vede Coria vincere il game embrionale, per poi approfittare della parziale interruzione del martellante dritto per fare razzia del servizio. L'azzurro torna a fare il bello ed il cattivo tempo con il dritto, ed a contenere intelligentemente con il rovescio. Effettua il contro break - deliziando anche il pubblico con un lob delizioso - e ricuce lo strappo. Mette Coria alle corde, lo brekka sul 4-4, e serve per la finale