Roger Federer scrive, una volta di più, il proprio nome nel libro della storia del tennis e dello sport. Sul centrale dell'All England Club, lo svizzero centra l'ottava vittoria sull'erba di Wimbledon, battendo in tre set un Marin Cilic non al meglio. Una finale monodirezionale, un trionfo sotto tutti i punti di vista, il diciannovesimo slam di una carriera surreale, a tratti come il clima respiratosi in alcuni istanti della finale.
Cilic, infatti, ha accusato anche problemi, dei quali ha parlato dopo aver ricevuto il premio di secondo classificato: "Nella mia carriera non ho mai mollato, cercando di fare sempre del mio meglio, e anche oggi ho fatto del mio meglio. Non posso fare diversamente", ha affermato il croato, alla prima finale sull'erba di Wimbledon, tra gli applausi del pubblico.
"Ho vissuto un viaggio fantastico (in questa edizione di Wimbledon, ndr), giocando il miglior tennis della mia vita - ha aggiunto - Devo ringraziare il mio team, mi hanno dato tanta forza. Oggi è stata durissima, grazie anche ai miei tifosi in Croazia, spero di poterci provare almeno un'altra volta qui".
A consolarlo ci ha pensato il campione, Roger Federer, che ha dedicato all'avversario le prime parole ai microfoni: "Devi essere orgoglioso di essere arrivato fino a qui, non sentirsi bene in finale è crudele, sii orgoglioso di te stesso".
"Un'altra pausa? Non sono così sicuro che il ritorno sia sempre fantastico, ma mi ha fatto bene dal punto di vista della salute - ha proseguito Roger, che sarà numero tre al mondo da domani - Dopo l'anno scorso mi sento bene, e ho in mano il trofeo. Aver vinto senza mai aver perso un set è magico, ancora non posso crederci".
"Quasi non ci credo di aver raggiunto certe altezze, dopo l'anno scorso era difficile pensare che sarei tornato qui per un'altra finale, dopo aver perso con Djokovic nel 2014 e 2015. Io ho continuato a credere di poter andare lontano nella mia vita e nella mia carriera".
Riflessioni, ovviamente, anche per l'erba dell'All England Club: "Questo è un campo speciale, celebrare il tennis qui è speciale. Dal primo giorno alla finale il centrale è sempre esaurito, spero di poter tornare qui l'anno prossimo a difendere il titolo".
Infine, spazio anche per la famiglia, per le dediche, per la moglie e per i quattro figli. "I ragazzi pensano che questo sia un bel prato, sono speciali. Le ragazze si divertono un po' di più a vedermi giocare... Per la mia famiglia e per il mio team è un momento bellissimo. Grazie alla mia famiglia, al mio team e a tutta la Svizzera".