Novak Djokovic è il primo finalista dell'Aegon International, 250 in onda sui campi in erba di Eastbourne. Daniil Medvedev si arrende in due set; in finale Gasquet o Monfils.

L'animo sornione e silente che racconta mesi complicati; il corpo intorpidito e stanco di un campione ormai entrato nella leggenda. Djokovic cammina compassato verso Wimbledon, fa tappa ad Eastbourne e scuote le scarpe sul prato verde dell'Aegon International. Supera Pospisil e Young, ora c'è Medvedev. Il russo è il classico tennista forgiato dal tennis moderno, un Next Gen capace di limare certezze da fondo puntando su velocità e pesantezza di palla, su colpi piatti ma anche in top. A due facce il game che inaugura la partita: Medvedev sale senza problemi 40-0, ma il dritto si inceppa sulle docili risposte di Djokovic e lo trasporta pericolosamente ai vantaggi, dove sbaglia ancora e cede immediatamente il servizio.

Il serbo non esprime grande tennis, velocità di crociera negli spostamenti laterali e poca fiducia con il dritto. Il russo lo colpisce proprio lì, lo costringe a giocare difficile ed a cercare angoli. Va sotto 30-40 e restituisce il regalo. Il match si stabilizza, intraprende la via dell'equilibrio fino all'8° game. Medvedev è una furia da fondo, lascia andare il braccio e giostra palline come fosse un circense navigato. Gioca incrociato con il dritto, lungolinea con il rovescio, andando a pizzicare nuovamente quel dritto che oggi singhiozza fin troppe volte. Djokovic fronteggia tre palle break, le annulla e si salva. Nel game successivo, il russo si imbatte in un game buio. Non riesce a far viaggiare i colpi, e regala il break sbagliando uno smash e due dritti elementari. Il tennista di Belgrado ne approfitta e chiude il set con il servizio a favore.

Djokovic - Fonte: Matthew Childs

Djokovic punta molto sul fattore psicologico, sulla sottile linea di speranza che può spezzarsi se un giocatore subisce il break ad inizio parziale. Ancora arrugginito e scottato per l'occasione sprecata, il rampollo russo trova difficoltà a manovrare lo scambio. Scivola 0-40, risale grazie a due prime, ma capitola definitivamente con il doppio fallo. E' la chiave di volta che trasporta Djokovic alla vittoria. Il serbo - difatti - è cinico, preciso, centellina le risposte e gioca molto bene a rete alternando volèe di dritto e rovescio a pregevoli stop-volley. Medvedev non ha mai la possibilità di ricucire, anzi rischia di subire un altro break a fine parziale. Concede un match ball a Nole, ma grazie ad una seconda pesante e ficcante riesce ad annullarlo. Chiudere la pratica è una formalità: Djokovic timbra il doppio 6-4.

Djokovic - Fonte: @ATPWorldTour / Twitter

(1/W) N.Djokovic b. D.Medvedev 6-4 6-4