Sembra uno scrittore privato della nobile arte della retorica, un romanziere incapace di narrare scene dando vita ad un racconto. Novak Djokovic arranca sotto il peso della racchetta; è spaesato, confuso, interdetto. Il tennis non è più la sua priorità, si è trasformato in uno dei tanti impegni finiti nel calderone di un uomo maturo, di un padre. Le sensazioni, il braccio scarico, la carica mentale pressoché nulla. Riparte dal Kid, dai suoi consigli, dalla seconda puntata di una collaborazione di lucida pazzia. Per usare un ossimoro famoso. Riparte - soprattutto - da Eastbourne, spargendo un messaggio chiaro e limpido: lavoro per tornare.
Il torneo britannico non è certamente di prima fascia, ma è pur sempre un 250 in grado di fornire punti per il complicato ed inusuale gioco delle teste di serie a Wimbledon. La parte alta è capitanata da Djokovic, in basso troviamo un'altra WC: Monfils.
►Parte alta
Come anticipato pocanzi, Nole presenzia la parte alta del tabellone. Usufruisce di un bye al 1T, poi esame Vesely - colui che l'anno scorso lo battè a Montecarlo - o Pospisil, tennista da superfici veloci che non disdegna l'erba. Ai quarti troverebbe - se le tds fossero fedelmente rispettate - Schwartzman, un tennista - però - molto poco a suo agio sul prato verde. Attenzione quindi alla sfida Edmund - Young, con quest'ultimo favorito dato la sua propensione alle superfici veloci ed al suo animo offensivo. In semifinale c'è vasta scelta. I due americani Johnson e Querrey dovrebbero darsi battaglia ai quarti, ma attenzione agli outsider, agli erbivori incalliti. Il gigante Sam è opposto subito al Next Gen Medvedev, non una passegiata; mentre dalla sfida tra Mahut ed Haase rischia di venir fuori la scheggia impazzita del torneo.
►Parte bassa
Comanda la fetta di tabellone Monfils. Salta il 1T ed inizia dal round of 16. 2T mordibo con Zeballos - non una minaccia sull'erba - prima dei quarti. Potrebbe trovare un pericoloso specialista come M.Zverev - giocatore da serve & volley, volèe, demivolée e quant'altro - oppure il talento cristallino di Tomic, poco supportato dalla componente psicologica. Incognita semifinali: torna Chardy, specialista del verde, che al 2T però affronta il bombardiere Isner, ostacolo difficile. Gasquet deve subito badare al gioco offensivo - spesso esagerato - di Tiafoe prima di fronteggiare Anderson o Bellucci.