Ad un passo dal rientro. Questione di ore, Roger Federer si presenta fresco e riposato alla tradizionale conferenza della vigilia. Stoccarda, Mercedes Cup, trampolino per la stagione verde, primo step verso lo slam londinese. Wimbledon, ultimo cruccio del campionissimo. Vincere, per l'ottava volta, il torneo più prestigioso al mondo. Lo scorso anno utopia, da qualche mese a questa parte, dopo le mirabolanti performance d'avvio, qualcosa di tremendamente reale.
Silenzio in rosso, Roger bussa nuovamente alla porta del circuito, dopo una parentesi in solitaria per rigenerare fisico e mente, evitando di spendere preziose gocce di sudore su una superficie che da sempre esalta un altro tennis.
Il torneo tedesco giunge a pochi giorni dalla finale di Parigi, Federer non può che esaltare il percorso di Nadal, battuto a Melbourne, Indian Wells e Miami dallo svizzero, ma poi ingiocabile sulla terra. Dieci volte re sul Chatrier, un primato straordinario.
"Ora non ci saranno più pause. Al momento sono il campione mondiale degli allenamenti e non è quello che voglio essere".
"Sono rimasto terribilmente sorpreso di aver vinto gli Australian Open e poi anche Indian Wells e Miami, è molto meno sorprendente il fatto che Rafa abbia vinto al Roland Garros, visto che ci era riuscito già nove volte in passato... Ero convinto che avrebbe dominato la stagione sulla terra come ai vecchi tempi".
Un'ascesa, quella di Federer e Nadal, favorita dalle evidenti difficoltà di Murray e Djokovic. Il primo, attore principe al tramonto della scorsa stagione, convive con interrogativi di campo e fisici, il secondo, tra cambi di "panchina" e problemi personali, sembra alla costante ricerca del sacro fuoco spentosi dopo il sigillo francese del 2016. Federer alza comunque un muro difensivo e annuncia mesi di partite e battaglie, "chiamando" al proscenio possibili protagonisti. Un elenco di qualità, dal giovane Zverev all'indecifrabile Kyrgios, dal bombardiere Raonic al rapido Nishikori. Al momento, opzioni di riserva, alle spalle di Federer e Nadal, cavalli di razza, nuovamente di fronte, racchetta alla mano, per aggiornare la leggenda.
"Sono ancora meravigliato di quanto siamo riusciti a fare. Ok, Murray ha avuto un piccolo calo di condizione dopo lo straordinario finale del 2016 e Djokovic non sta affatto giocando il suo miglior tennis, però noi siamo stati bravi a sfruttare il vantaggio di essere in una buonissima condizione fisica, e di essere tornati rigenerati dopo gli infortuni della scorsa stagione. Ovviamente Rafa è in ottima posizione per chiudere l'anno al n°1. Per lui è solo questione di evitare gli infortuni. Per me si tratta di ritrovare la strada della vittoria come l'ho lasciata a Miami. A ogni modo sono convinto che un sacco di ragazzi cominceranno a dare il meglio in questa seconda parte dell'anno: Murray, Djokovic, Nishikori, Raonic, Zverev e Kyrgios. Daremo tutti il massimo e sarà un finale di stagione epico"
Dichiarazioni riprese da Gazzetta.it