E' Albert Ramos-Vinolas, a sorpresa ma nemmeno troppo, il primo finalista dell'ATP Monte-Carlo Rolex Masters 2017. Lo spagnolo approfitta di uno sciagurato avvio di gara del rivale, il francese di casa Lucas Pouille, che paga lo scotto dell'emozione davanti al pubblico amico e si scuote soltanto nella seconda metà del secondo parziale, quando riesce con un paio di vincenti a superare la resistenza dell'iberico, senza tuttavia dare continuità a quanto fatto. Nel terzo, infatti, lo spagnolo procede senza sosta, regolare, verso la vittoria, sfruttando al meglio tutte le occasioni che il transalpino lascia per strada. Per lui si tratta della prima finale in carriera in un 1000.
L'emozione condiziona i primi due giochi dell'incontro, dove il braccio dei contendenti al servizio trema più del necessario: i due break si annullano, con il francese che rompe il ghiaccio nel terzo game ed inizia a fare gara di testa, nonostante una scarsa percentuale di prime di servizio e tantissimi errori in fase di impostazione. Lo spagnolo è maggiormente fluido invece da fondo campo, abile nel portare spesso lo scambio sui binari a lui più congeniali: le sue traiettorie arrotate diventano fendenti difficili da controllare per il rivale, che si consegna nel settimo gioco dopo essersi salvato nelle due precedenti occasioni. Il dritto non funziona, così come il rovescio non riesce ad essere ficcante, incontrando peraltro la soluzione migliore dell'iberico, che sale di colpi ed approfitta della seconda occasione a disposizione per balzare 4-3. Con relativa serenità stavolta archivia e sigilla il vantaggio, prima di approfittare del crollo emotivo del francese che cede il set qualche istante dopo.
Pouille prova a scuotersi nei primi game del secondo parziale, quando Ramos-Vinolas indietreggia di qualche metro lasciando maggiormente l'iniziativa al transalpino, nell'intento di approfittare del suo status confusionale. Invece il francese guadagna progressivamente fiducia, soprattutto con il dritto, riuscendo con il lungolinea ad aprirsi le possibilità per il break. Svanite le prime due nel terzo gioco, il set sembra proseguire senza particolari sussulti fino alla naturale conclusione: Pouille sale di colpi anche al servizio, riuscendo ad archiviare velocemente i suoi turni e mettere maggiore pressione sull'iberico che, dopo aver salvato anche la terza palla break, capitola nel game successivo, l'undicesimo. Il francese, caricatosi a dovere, scuote l'animo di un fin troppo snob e poco d'aiuto pubblico di casa, che sostiene il ventitreenne nel momento più difficile del dodicesimo gioco, quando sul trenta pari prima ed ai vantaggi successivamente, lo spagnolo prova a tornare in corsa per il parziale. Due vincenti, ed un errore di rovescio di Ramos, archiviano il set, con il francese che sembra avere un sussulto.
Invece, complice probabilmente un piccolo problema muscolare alla schiena, la rimonta del transalpino viene stroncata sul nascere: Ramos tiene il primo turno in battuta, prima di infierire ulteriormente sul dritto del rivale, che torna a faticare sulle traiettorie alte del catalano e paga dazio con il break del 2-0. Dopo aver confermato il vantaggio, al cambio di campo Pouille chiede il sussidio del medico, ma la pausa non aiuta il francese a ritrovare ritmo e fiducia, anzi. Dopo aver tenuto il servizio nel quarto gioco, non entra più in risposta, facendosi travolgere dal gancio mancino di Ramos ed esponendosi, dopo aver perso anche l'ultimo briciolo di speranza, all'ennesimo break di giornata, che sancisce nel sesto gioco anche la definitiva vittoria del quasi trentenne spagnolo. Cinque colpi sono sufficienti per ipotecare il settimo game ed archiviare la pratica, che gli vale la prima soddisfazione in un 1000: domani si giocherà la finalissima contro il vincente della sfida tra Nadal e Goffin, da underdog, ma mai da sconfitto in partenza.