Roger Federer supera Nick Kyrgios, oltre tre ore per fermare l'ascesa, prepotente, dell'australiano. Tie-break in serie, come da previsione. Il servizio come àncora a cui attraccare propositi di successo, la battuta come arma per prendere vantaggio e porre all'angolo il rivale. Il campo conferma la carta, al prolungamento del terzo l'affermazione di Federer, Kyrgios, splendido, si ferma al tramonto. Ai microfoni, lo svizzero racconta la spettacolare contesa. Un Federer visibilmente soddisfatto, sul pezzo. 

"Mi aspettavo trick shot e tutte queste cose. Sarei rimasto sorpreso se fosse accaduto il contrario. Mi aspettavo di giocare la partita in quel modo, con lui che faceva quelle cose, perché anch'io volevo un match così. Anch'io sono riuscito a fare un paio di colpi spettacolari, ma alla fine sono rimasto concentrato, ho pensato punto per punto con la speranza che la sua benzina finisse e non è successo. Sono molto contento per il mio livello di gioco, è stato un grande match con grandi colpi."

Sotto la lente d'ingrandimento la condizione fisica dell'elvetico, non al meglio nel match con Berdych e in calo già nel turno precedente con Bautista. Federer spazza via ogni dubbio. Con Kyrgios, una versione certamente brillante, Roger regge a lungo, è rapido di piedi, non attraversa alcuna fase calante e reagisce anche dopo il KO nel prolungamento del secondo. Arriva anche una "frecciata" per Nadal, Federer lancia la sfida a più di 24 ore dal primo quindici. 

"Stamattina mi aspettavo di avere qualche dolore ma mi sono svegliato e mi sono sentito molto bene. Durante il match non ho avuto alcun problema, e ora mi sento bene, quindi avere un giorno di riposo aiuta. Potrei in ogni caso già giocare domani (oggi, ndr), ma è una buona cosa riposare. Forse non è qualcosa di negativo che non ci siano più le finali al meglio dei cinque set. Anche se ora, sapendo che non giocherò per un po', è facile dare tutto quello che si ha in sè stessi. Ci proverò anche domenica". 

Stupisce la capacità di stupire. Federer gioca con naturalezza, pensa ed esegue colpi strabilianti. Creatore senza confine, artista a getto continuo. Lo svizzero "accarezza" il suo tennis e cita, non a caso, la diversa interpretazione del rovescio - più offensiva - punto focale dei recenti successi.  

"Ho sempre giocato dei bei colpi. Il fatto è che devi rimanere nel torneo per farli, perché se li fai in allenamento non interessa a nessuno. È bello farlo sul campo centrale quando ci sono le telecamere in ogni angolo e sembra tutto così incredibile. Quando vinci tutto splende di più. Sicuramente sto cercando di giocare un tennis creativo, di andare per i miei colpi. Quindi sì, sto giocando dei bei colpi specialmente ad Indian Wells e in Australia. Sono in grado di anticipare la palla col rovescio e ciò mi aiuta a fare vincenti anche lontano dal campo."

Infine, Federer allontana la tripletta. Scruta l'orizzonte, sulla sua strada, terza volta in stagione, Rafa Nadal. Lo spagnolo ha un vuoto da colmare, manca, nella sua ricca bacheca, il Miami Open. Ulteriore motivazione al cospetto di Federer, incubo recente. Un Nadal caricato a mille e di certo più in palla, almeno dal punto di vista atletico. Federer ne è consapevole, ma non sotterra l'ascia di guerra, pensa a soluzioni ardite per scalfire il mancino, per mettere la terza firma. 

"Non ho pensato a questo. Quando sono arrivato a Miami ho pensato soltanto che forse non sarebbe andata così bene perché le condizioni di gioco sono più lente e avevo vinto ad Indian Wells. Già raggiungere le semifinali sarebbe stato incredibile. Ora sono in finale con la possibilità di vincere il torneo. Quindi sento che contro Rafa ci sarà una montagna da scalare. Non ha vinto qui prima d'ora, sicuramente è più fresco di me ma non è un problema. Sarò pronto domenica. Dovrebbe essere davvero eccitante perché abbiamo avuto quella partita epica nel 2005 e la finale è stata incredibile. È stato un punto di svolta per la mia carriera. Sono stato per quattro ore a giocare dritti e dritti sulla riga, dimostrando a me a al mio team di poter lottare in questo tipo di match. Sarà molto speciale affrontarlo qui di nuovo, lui che pure ha attraversato degli infortuni. Sembra come i vecchi tempi. Giochiamo uno contro l'altro ogni settimana ora. Non ne abbiamo mai abbastanza, speriamo non sia l'ultima volta che giochiamo contro."

Fonte dichiarazioni: Luigi Gatto/Tennis World Italia