Non riserva sorprese la finale del Dubai Duty Free. Andy Murray regola in due set Fernando Verdasco e conquista il primo torneo del 2017, dopo la finale a Doha e la prematura uscita di Melbourne. L'ultimo atto riserva equilibrio solo nel settore iniziale, quando Murray si ritrova un break sotto. Il ritorno del britannico coincide con l'uscita di scena di Verdasco, nervoso e al palo anche nel secondo set. 63 62 il punteggio conclusivo.
La partenza di Murray è a rilento. Il britannico non trova la giusta continuità al servizio e offre quindi a Verdasco il break. Due doppi falli da sinistra del n.1, mentre lo spagnolo si affida al rovescio per lavorare ai fianchi il rivale. Il vantaggio si dissolve però rapidamente, perché Verdasco - quasi timoroso - si consegna a Murray qualche secondo dopo. Nelle fasi d'avvio è il giocatore in risposta a dettare le coordinate della partita, Verdasco è puntuale, impatta bene e infila Murray. Il nativo di Glasgow spreca a metà campo e la terza rottura in tre giochi è realtà. Prima svolta nel gioco successivo. Murray sale 0-30, ma Verdasco riesce, per la prima volta, ad opporsi. Straordinaria accelerazione ad incrociare di rovescio sul 30-30, ai vantaggi un ace porta lo spagnolo sul 31. Troppi errori non forzati per Murray, in bilico nuovamente poco dopo, quando dal 40-15 rischia di gettare alle ortiche il game. Di carattere chiude la porta e si mette in scia. 32. L'aggancio diventa realtà, Verdasco è troppo morbido, non spinge la prima e stende il tappeto rosso a un Murray in crescita. Sente l'odore del sangue Andy, sgambetta rapido, recupera ogni palla e costringe Verdasco allo scambio. La caporetto spagnola si completa nell'ottavo gioco. Verdasco guida con tre punti di margine, ma banalmente sparacchia il dritto, dopo un piano tattico perfetto. Murray prolunga il game, gioca un dritto velenoso e coglie l'ultima sbavatura del rivale. 53, preambolo del successivo 63.
Il nervosismo condiziona Verdasco. Lo spagnolo perde contatto con la partita, si intestardisce in un infruttuoso dialogo con l'angolo e di fatto favorisce la fuga di Murray. La rottura che spezza l'equilibrio si concretizza nel quarto gioco. 0-30 e poi 15-40. Verdasco annulla la prima palla break con coraggio, ma opta a seguire per lo schiaffo al volo, preda di un Murray pronto a disegnare il passante. Senza patemi, Andy conferma il margine. Verdasco ha qualche naturale sussulto, nel quinto gioco rientra da 15-30 e sfrutta una buona serie al servizio per aggrapparsi alla sfida. La superiorità del britannico è però via via più evidente. Verdasco esagera, sceglie una soluzione di volo e il nastro lo penalizza. Palla break, quindi, nel settimo game, ma Murray grazia lo spagnolo. Il primo giocatore del mondo ha un'ulteriore chance. Murray si batte e Verdasco non trova una volée non impossibile. Ace a 212 km/h, un ruggito d'orgoglio. Un saliscendi di colpi e certezze, in cui Murray ha ovviamente l'ultima parola. Sempre in ritardo, Verdasco alza bandiera bianca. 52, il punto esclamativo è pallina alla mano. Vince Andy Murray.
Murray - Verdasco 63 62