E' Jo-Wilfried Tsonga il primo finalista dell'Atp 500 di Rotterdam, torneo che si disputa sul veloce indoor olandese. Il giocatore francese, testa di serie numero sei del seeding, ha infatti superato in due set il ceco Tomas Berdych. 6-3 6-4 lo score in favore di Tsonga, che chiude la pratica in meno di un'ora e un quarto di tennis, contro un Berdych che non fa valere precedenti e ranking (numero quattro del tabellone). In finale il transalpino attende il belga David Goffin, che ha posto fine alla corsa del qualificato Pierre-Hugues Herbert.

David Goffin a Rotterdam. Fonte: Twitter

Tsonga parte subito forte al servizio, mostrando una buona attitudine al gioco di volo e prendendo per primo in mano le redini dello scambio. Molto diversa la mobilità tra lui e Berdych, con il ceco più lento e macchinoso nella ricerca della palla. Nel quarto game, Berdych deve subito salvare palle break, cavandosela alla grande nei pressi della rete e chiudendo il suo turno di battuta con un gran rovescio che trova l'incrocio delle righe. Ma l'allungo del francese è solo rimandato: Tsonga strappa infatti la battuta a zero al rivale sul 2-3, grazie a un passante di rovescio su palla corta mal eseguita da Berdych, e conferma poi il break salendo 5-2. Il primo set si decide dunque nel nono gioco: il ceco trova immediatamente una risposta vincente di rovescio, ma lo schema servizio e dritto consente a Tsonga di chiudere il parziale per 6-3. Berdych annulla una prima palla break nel gioco d'apertura del secondo set, ma capitola sulla seconda, spedendo in corridoio un dritto non impossibile. Il francese ne approfitta, vola 3-1 e tiene senza difficoltà i suoi turni di servizio, a differenza dell'avversario, costretto ai vantaggio nel quinto game. Berdych riesce comunque a rimanere in scia, ma non ha mai un'occasione per operare il controbreak, e anzi si arrende nel decimo gioco, vinto a zero da Tsonga, che approda così alla ventiquattresima finale Atp della sua carriera (12-11 il bilancio tra vittorie e sconfitte). 

Tsonga (6) - Berdych (4) 6-3 6-4

Non sbaglia pressochè niente David Goffin contro Pierre-Hugues Herbert. Il piccolo belga riesce sin dalle battute iniziali a disinnescare gli schemi offensivi del qualificato francese, opponendosi alla grande con la risposta, in particolar modo di rovescio, e approfittando di qualche titubanza di troppo del rivale. Agguantato il primo break della partita, Goffin scalfisce le certezze di Herbert, che solo ventiquattro ore prima aveva dominato contro il numero due del seeding Dominic Thiem. Il doppista transalpino non sfonda con il servizio e non attua un serve and volley continuo, disorientato dai colpi di sbarramento del belga, che trova ben presto le misure in risposta. Un Herbert costretto a volèe complicate o a scambi da fondo in cui è in difficoltà cede così due volte la battuta nel primo set, perso con il netto score di 6-1. Neanche il tempo di ripartire nel secondo parziale, che Goffin incassa un altro break, ancora una volta disegnando il campo con il suo rovescio, alternando passanti a risposte fulminanti. Dopo quarantacinque minuti di gioco la sfida è dunque già segnata, e al belga non resta che controllare i propri turni di battuta limitando gli errori non forzati. Strategia che dà i suoi frutti, e vale al numero tre del tabellone di Rotterdam l'ottava finale in carriera, la seconda in una settimana dopo quella persa a Sofia domenica scorsa contro Grigor Dimitrov (il belga non vince un titolo Atp da Metz 2014): il bilancio dei precedenti con Tsonga è di 3-2 in favore del transalpino, che ha perso però l'ultima sfida, disputatasi al secondo turno di Roma 2015.

Goffin (3) - Herbert (Q) 6-1 6-3