Dopo la corsa di rimonta di Nole Djokovic - successo al terzo con il giovane Thiem - e l'affermazione senza particolari patemi di Milos Raonic, primi battiti di tennis nel Gruppo McEnroe. Il piatto è - fin dalle prime battute - ricco, perché risiedono qui alcuni dei profili più interessanti. Il n.1 al mondo, Andy Murray, guida la carovana, ma attenzione a Stan Wawrinka - vincitore dell'ultimo Slam di stagione - Kei Nishikori e Marin Cilic. L'incontro inaugurale - tra Wawrinka e Nishikori - è in programma nel pomeriggio, alle 15 ora italiana, mentre il secondo, tra Murray e Cilic, in serata, con inizio alle ore 21.
Wawrinka - Nishikori
Due giocatori di diverso spessore. Wawrinka è - per valore assoluto - superiore, ma a colpi non comuni non accompagna una continuità da primo della classe. Il rovescio armonico, potente, risolutivo è il marchio di fabbrica, ma Stan eccelle in più componenti, pur concedendo qualcosa dal punto di vista mentale, in termini di concentrazione. Nishikori poggia le sue fortune, invece, su una straordinaria elasticità, una impressionante costanza di gioco e rendimento.
Appuntamento numero sette tra i due, con Wawrinka in vantaggio 4-2 negli scontri diretti. Due partite nel 2016, una gioia per parte. Semifinale in Canada, 76 61 per il nipponico, semifinale all'US Open, Wawrinka in quattro dopo un avvio stentato.
Dopo la finale a San Pietroburgo - sconfitta con il talentino tedesco A.Zverev - altalena negativa per Wawrinka, con il K.O con Struff a Parigi a sottolineare pregi e difetti di un tennista comunque senza eguali. Meglio Nishikori, al tappeto con Tsonga al 2° turno a Parigi, ma in grado di raggiungere l'ultimo atto del torneo di Basilea, prima della caduta con Cilic.
Wawrinka ---> Il profilo
Nishikori ---> Il profilo
Murray - Cilic
La rivalità tra Murray e Cilic ha radici più profonde e un dominatore ben definito. Il britannico ha dalla sua ben 11 vittorie, a fronte di 3 sconfitte. Un saldo negativo che sbiadisce parzialmente al cospetto della crescita del croato, in grado in stagione di superare Murray a Cincinnati e di ripetersi con Djokovic a Bercy, nei quarti. Maggior convinzione, un uso più erudito della forza e del servizio, una gamma di soluzioni più ampia. Questi i principi a cui affidare propositi di impresa.
Non semplice scalfire questo Murray, perfetto negli ultimi mesi, in grado di abbattere il muro serbo per salire al trono ATP. Una rassegna di vittorie e titoli, ultimo in ordine tempo appunto quello di Bercy, con una finale difficile, punto a punto, con un coraggioso Isner, esempio per Cilic in vista della disputa odierna.
Due giocatori ovviamente diversi, per interpretazione del gioco e principi di base. La potenza di Cilic impatta con la resistenza di Murray, uno dei migliori battitori del circuito duella con un superbo interprete della risposta. Fuochi d'artificio, all'alba di una manifestazione di enorme interesse.
Murray ---> Il profilo
Cilic ---> Il profilo