Prende il via con Dominic Thiem l'approfondimento di Vavel Italia sugli otto protagonisti delle Atp Finals 2016, il Masters della O2 Arena di Londra che chiude la stagione agonistica del tennis maschile.
23 anni, l'austriaco Thiem giunge sulle sponde del Tamigi grazie a un'annata straordinaria nella sua prima parte, in affanno nella seconda. Per Thiem si tratta dell'esordio assoluto alle Finals, in realtà da numero nove al mondo, qualificatosi per il forfait di Rafa Nadal, attualmente ancora numero otto. Difficile condensare il 2016 di Thiem in un paio di momenti o instantanee, tanto è stata lunga la stagione dell'austriaco, iniziata a gennaio a Brisbane, dove ha battuto Cilic in quarti e si è arreso solo a Roger Federer in semifinale. Prima degli Australian Open, l'austriaco si è presentato anche a Sydney, sconfitto al secondo turno da Gilles Muller, mentre a Melbourne non è andato oltre la prima settimana, eliminato da David Goffin. Il suo magic moment è iniziato invece con la trasferta sulla terra sudamericana: a Buenos Aires ha addirittura vinto il titolo, battendo Nadal in semifinale e Cuevas in finale, giungendo in fondo anche la settimana successiva a Rio de Janeiro (k.o. con l'argentino Guido Pella).
Ha fatto se possibile ancora meglio in Messico, ad Acapulco, dove si è aggiudicato il primo torneo Atp 500 della carriera superando in finale l'australiano Bernard Tomic (in quarti gran partita con Grigor Dimitrov), per presentarsi poi a Indian Wells, in California, stoppato da Tsonga in ottavi. Stesso risultato nell'altro Master 1000 americano, quello di Miami, in cui ha comunque fatto sudare il numero uno al mondo Novak Djokovic.
A Montecarlo ha perso ancora in ottavi da Nadal, mentre a Monaco di Baviera è giunto in finale, messo k.o. da Philipp Kohlschreiber. La sua stagione sul rosso è proseguita a Madrid (fuori all'esordio con Del Potro), Roma (quarti di finale, sconfitto da Nishikori dopo aver vinto con Federer), Nizza (terzo titolo stagionale, in finale sull'amico Alexander Zverev), e soprattutto Roland Garros, dove è arrivato tra i migliori quattro, ancora una volta fermato da Djokovic.
La sua stagione sull'erba si è aperta con un punto interrogativo, dato dall scarsa attitudine alla superficie mostrata nei primi anni di carriera. Punto di domanda subito eliminato a Stoccarda, dove ha alzato il quarto trofeo dell'anno, battendo ancora Federer in semi e prendendosi la rivincita su Kohlschreiber in finale. Prima di Wimbledon, Thiem ha proseguito nel suo tour de force andando a giocare anche ad Halle, arresosi in semifinale contro il tedesco Mayer, mentre ha deluso ai Championships, eliminato al secondo turno dal ceco Jiry Vesely.
Da luglio in poi la stagione di Thiem è stata in calando: "costretto" a partecipare al torneo di casa sulla terra rossa di Kitzbuhel, è stato battuto al debutto dal più esperto connazionale Jurgen Melzer, mentre al Master 1000 di Toronto si è ritirato per infortunio contro il sudafricano Kevin Anderson. Niente Olimpiadi per l'austriaco, che si è però subito rivisto in campo a Cincinnati, dove si è issato fino ai quarti di finale, fatto fuori da Milos Raonic.
A New York è giunto a fatica in ottavi, battuto da Del Potro e infortunatosi al ginocchio, prima di aprire l'ultima fase della sua estenuante stagione, quella sul veloce indoor, inaugurata da una bella finale persa a Metz contro l'idolo di casa Lucas Pouille, proseguita poi con eliminazioni precoci a Chengdu (contro Albert Ramos-Vinolas), Pechino (contro Alexander Zverev), Vienna (contro Viktor Troicki) e Parigi-Bercy (contro Jack Sock). Proprio per cercare di alleggerire il suo calendario, Thiem ha saltato il Master 1000 di Shanghai, anche per ottemperare all'obbligo di partecipare al torneo viennese, ma la mossa non è servita a recuperare energie mentali e nervose per chiudere al meglio dieci mesi vissuti a tutta velocità.
Talento naturale, che si affida al dritto per aggiudicarsi gli scambi da fondo campo, nel 2016 Thiem è migliorato in maniera esponenziale in continuità e convinzione nei suoi mezzi. Dotato di un ottimo servizio - colpo sottovalutato - l'austriaco gioca uno splendido rovescio a una mano, fondamentale barometro del suo gioco. A rete deve ancora crescere, nonostante anche in quella parte del campo abbia mostrato cose pregevoli, mentre rimane da verificare la tenuta mentale: non sono infatti rari i casi in cui il ragazzo si disunisce, imprecando contro se stesso e il suo angolo, senza riuscire più a ritrovare la bussola. Fisicamente è un ottimo atleta, esaltato dalle maratone da fondo sulla terra rossa, sua superficie preferita, ma in futuro dovrà cercare di abbreviare gli scambi, soprattutto sul cemento. Necessità che comunque dovrà fare i conti con le sue caratteristiche tecniche, tipiche di un giocatore che ha generalmente bisogno di grandi aperture con il dritto e con il rovescio. A Londra è stato sorteggiato nel gruppo di Novak Djokovic (0-3 i precedenti), Milos Raonic (0-1) e Gael Monfils (1-0): la superficie non è quella prediletta, ma con un paio di lampi di talento Thiem potrebbe addirittura pensare a un posto in semifinale, nonostante la sua stagione sia da considerare già ampiamente positiva.