Roger Federer traccia il futuro e lo fa con la consueta lungimiranza, nel rispetto del tempo. A 34 anni, la corretta programmazione è condizione principale per ambire a un domani di successi e gloria. Il sogno è il medesimo, aggiungere un titolo Slam alla ricca collezione. "Battere Djokovic a Wimbledon", questo il Federer pensiero.
Basta un colpo d'occhio per scandagliare il Federer versione 2016. Attraverso i social, lo svizzero toglie il velo sulla stagione a venire e di fatto limita alle due settimane parigine la sua permanenza sulla terra. Un sacrificio per preparare al meglio la campagna sull'erba e la seguente striscia sul cemento americano, con l'appuntamento a cinque cerchi a colorare la stagione prossima.
Federer apre il 2016 a Brisbane, torneo di preparazione al primo Slam dell'anno, a Melbourne. A seguire, Rotterdam, Dubai e Indian Wells. Qui, la corsa di Federer si interrompe, non c'è traccia di polvere e terra. Roger rinuncia al Foro, saluta Montecarlo, spegne i riflettori per oltre due mesi. Un periodo utile per eliminare le prime tossine e consentire al fisico di rigenerarsi una volta ancora.
Dopo il Roland Garros, Stoccarda e l'inizio della stagione in verde. Halle è il torneo di casa, l'anticamera di Wimbledon. Chiusi i Championships, ecco il cemento americano. Toronto prima di volare in Brasile. A Rio, Federer indossa un abito doppio. In singolare va a caccia del titolo, con Martina Hingis, nel misto, punta a pennellare di leggenda una storia costruita di recente.
In agosto, si torna negli States. Cincinnati - nel ricordo di un 2015 trionfale - e poi l'ultima carrellata Slam. US Open, rivincita con Nole. Il resto è spartito tradizionale, Shanghai, Basilea e Parigi.
Non l'ultimo Federer, per fortuna di chi osserva e si compiace.