L'Italia della racchetta osserva con attenzione il rosso di Amburgo. Sulla terra tedesca, tre azzurri impegnati quest'oggi nei quarti di finale. Il primo a scendere in campo, al termine del duello transalpino tra Pouille e Paire, è Fabio Fognini. Fognini sfida il britannico Aljaz Bedene. I precedenti sorridono al tennista italiano, sono infatti quattro le affermazioni di Fabio in altrettanti incontri. Nel 2014, vittorie a Rio, 61 al terzo, e Vina del Mar, 64 76. L'impressione è che dipenda, come spesso accade, da Fognini, fin qui convincente solo a tratti.
Seppi e Bolelli si ritrovano invece nel match posto in chiusura di giornata sul Campo Centrale. Un derby che porta in dote diversi spunti interessanti. Bolelli e Seppi interpretano in modo differente il gioco, ma sono entrambi in grado di offrire qualità e spettacolo. Negli ottavi, un Seppi di rincorsa con Mayer. Perso il primo, Andreas cavalca la partita e sfrutta il repentino calo del teutonico nel corso del terzo set. Due break consecutivi indirizzano il parziale decisivo e spingono Seppi verso il 63 finale (46 62 63). Bolelli cede un parziale al giovane spagnolo Munar, prima di imporsi 64 al terzo (61 67 64). Il bilancio, tra Seppi e Bolelli, è in assoluta parità. Un'affermazione a testa, con Bolelli a comandare nell'unica sfida sulla terra, Monaco 2008 - 64 75, e Seppi a dominare l'ultimo duello, Shenzhen 2014 - 64 63.
Italia, ma non solo. Rafa Nadal è l'uomo più atteso, in virtù delle recenti difficoltà. Cuevas è avversario scorbutico, soprattutto se la superficie della contesa è la terra rossa. Nadal può contare sul successo di Rio, nei quarti. Anche allora sullo sfondo il rosso, con Rafa in grado di uscire di forza al terzo, 60. Con Verdasco e Vesely, troppe pause, troppe paure. Manca quel click che può avvicinare questo Nadal, timoroso, al cannibale del passato.
Il programma:
Pouille - Paire
Fognini - Bedene
Nadal - Cuevas
Bolelli - Fognini