E' stato uno dei trasferimenti più chiacchierati del calciomercato, Alisson, portiere brasiliano che nella scorsa stagione ha dimostrato di essere tra i migliori interpreti del suo ruolo. Ora al Liverpool l'ex Roma è stato contatto in esclusiva da La Gazzetta dello Sport e ha parlato del suo passato e dei prossimi avversari del Napoli. Il primo pensiero del portiere va, logicamente, alla Roma: "Lasciare Roma è stato difficile. Ho pianto a lungo, insieme a mia moglie. È giusto essere onesti: io ho fatto una scelta professionale, un passo in avanti per la carriera e la Roma ha incassato una grossa cifra. Con la testa ho deciso di andare al Liverpool, ma il mio cuore era ugualmente pieno di lacrime".

Continua, Alisson: "A Roma ho passato due anni speciali, lì è nata mia figlia, ho molti amici anche fuori dal calcio. Tante volte sono andato a spasso di notte per la città: Fontana di Trevi, al buio, è di una bellezza commovente. Ma il mio posto preferito resta il Colosseo: lì davanti respiri la storia. Restare? Mi è passato tante volte per la testa, perché stavo benissimo a Roma. Ma quando un calciatore sceglie dove giocare, il discorso è più ampio. Io ho grandi ambizioni, il Liverpool anche e adesso gioco nel campionato più importante del mondo".

Parlando della Premier League, il portiere verdeoro passa poi ad analizzare le differenze tra il campionato inglese e la nostra Serie A: "Se la Serie A è lontana dalla Premier? Non tanto. È solo differente. Meno intensa. Però io in Italia ho imparato tanto grazie al preparatore Marco Savorani che è stato fondamentale nella crescita mia e di Szczesny. È una delle persone più importanti della mia vita, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo. Il dominio della Juve poggia su basi economiche. In Premier tutte le società acquistano giocatori importanti, in A purtroppo no. Per il resto, gli stadi sono caldi allo stesso modo. Una differenza importante riguarda i terreni di gioco, che in Premier sono sempre perfetti".

Infine, Alisson ha parlato del Napoli e del suo caldissimo stadio: "Il San Paolo è caldissimo. Mi piace giocare lì. I tifosi cantano sempre, non stanno mai zitti. Sarà una grande sfida per un grande girone: il pareggio del Napoli a Belgrado ci avvantaggia solo se noi faremo il nostro dovere. L’anno scorso a Napoli con la Roma vinsi 4-2, ma fu durissima: il Napoli tirò 13 volte in porta, feci 11 parate e presi 2 gol. La forza della squadra di Ancelotti è che il gruppo è lo stesso da anni" conclude il portiere, pronto a vincere ancora in casa del Napoli.