Un'intervista di Aurelio De Laurentiis al giorno, toglie il medico di torno. Anche nella giornata di oggi, infatti, il numero uno del Napoli ha preso la parola, parlando in esclusiva a Radio Kiss Kiss. Il primo passaggio è stato sul mercato e più nello specifico sui terzini: "Sabaly e Arias? No, non arrivano tutti e due, non possono arrivarne due. Ma uno arriva di sicuro. Arias? Chi vivrà vedrà. Chi arriva tra Bardi ed Ochoa? - continua - Abbiamo una limitazione da coatti cerebrali, a proposito del tesseramento degli extra comunitari, solo un coatto ha potuto far passare questa norma in Federcalcio, tra l'altro commissariata. Secondo Lotito si doveva rafforzare l'Italia, mettendo certi paletti, infatti abbiamo visto poi com'è andata a finire con la Nazionale... Lotito e Tavecchio hanno saputo scegliere un allenatore che io avevo esonerato in serie C dopo due mesi, pur rispettandolo. In Belgio e in Portogallo non ci sono limiti e le rispettive Nazionali hanno fatto benissimo, ultimamente. In Italia il pentimento ci viene imposto invece fin dalla nascita.."
De Laurentiis ha poi fatto il punto degli atleti in uscita, parlando soprattutto di Alberto Grassi: "Abbiamo avuto offerte per lui da Fiorentina, Bologna, Torino e dalla Liga. In Spagna hanno più soldi, i tre club italiani hanno il braccino corto. In Grassi credo moltissimo, non vorrei cederlo, al massimo lo daremo via prestito, con riscatto e controriscatto. Inglese? "Piace moltissimo ad Ancelotti, che mi ha chiesto di trattenerlo e mi ha promesso che lo farà giocare. Carlo è stato chiaro e mi ha ribadito che ci sarà spazio per tutti. In più abbiamo Mertens che può giocare ovunque e Milik è ancora inespresso, poi c'è Verdi che può fare l'attaccante. Ounas? È incedibile".
Il patron del club partenopeo chiosa anche sulla questione-stadio: "Il 1 agosto incontrerò il sindaco de Magistris". Ai microfoni di Mediaset, una citazione pungente verso Maurizio Sarri: "L'idea di sostituirlo senza un attimo di pensiero con Ancelotti è stata determinata dal fatto che Maurizio non mi rispondeva, pur avendo altri due anni di contratto. Siccome sono una persona perbene ho chiesto fino all'ultimo a Sarri cosa volesse fare. Avevo già contattato Ancelotti e alla fine ho puntato su di lui".