L'ex allenatore del Chievo Verona è ufficialmente il nuovo allenatore del Cagliari. La società rossoblu, dopo le parentesi Massimo Rastelli e Diego Lopez, decide di affidarsi ad un uomo d'esperienza che non ha mai fallito l'obiettivo salvezza il Chievo, una squadra che difficilmente si rinnova di anno in anno e che mai ha brillato per qualità dei singoli. Maran ha firmato un contratto biennale con scadenza al 30 Giugno 2020: "Il Cagliari Calcio è lieto di annunciare l’ingaggio di Rolando Maran - si legge nella nota del club sardo -, a cui sarà affidata la guida tecnica della prima squadra a partire dal prossimo 1° luglio sino al 30 giugno 2020. Allenatore esperto, con 201 panchine in Serie A, Maran è un tecnico duttile che grazie alle sue qualità sa esaltare le caratteristiche della rosa a disposizione".
Si apre dunque l'era Maran in Sardegna, la sesta della presidenza Giulini, ma per quanto riguarda il campo non dovrebbe cambiare poi molto. Il tecnico trentino infatti utilizza da anni il 4-3-1-2 ed anche a Cagliari troverà pane per i suoi denti. Con il termine della squalifica, Joao Pedro, potrà giocare nella sua posizione preferita alle spalle delle punte alternandosi con Farias, mentre gli attaccanti potranno beneficiare sia delle imbucate centrali, sia della corsa degli esterni che proveranno a crossare sul fondo. Il cambiamento più rilevante sarà però per la difesa, vero anello debole del Cagliari durante quest'anno.
Maran ha costruito le proprie salvezze proprio sulla retroguardia, resa il più delle volte impenetrabile agli avversari. Il suo Chievo ha spesso e volentieri giocato con una squadra molto corta così da non dare profondità agli attacchi ostili costringendoli ad allargare il gioco coinvolgendo gli esterni. Qui entra in gioco un altro punto focale dello schieramento difensivo tipico delle squadre dell'ex clivense: la mezz'ala che si allarga per prende il terzino avversario. Grazie all'abbassamento del trequartista in pressing sul portatore di palla, la mezz'ala può scalare per coprire la sovrapposizione del diretto avversario. In pratica il gioco di Maran costringe gli avversari a sviluppare l'azione sulle fasce, dove risulta più facile controllare il corso degli eventi e così sarà anche per il nuovo Cagliari, con Castàn, Romagna, Pisacane e Padoin che saranno chiamati ad uno sforzo nelle prime giornate per poi risultare essere una difesa tenuta stagna.