Giorni frenetici in casa Genoa. Dopo aver concluso una stagione tutto sommato positiva, la dirigenza ligure è decisa a rinforzare la rosa, andando a puntellare i ruoli maggiormente deficitari. Il primo reparto è sicuramente quello arretrato, che potrebbe essere privato a breve di Mattia Perin. Tornato ad essere uno dei portieri-saracinesca del nostro campionato, Perin è vicinissimo a vestire la casacca della Juventus, pronta ad abbassare le pretese del Genoa con la contropartita tecnica di Stefano Sturaro. Per sostituire Perin, il club rossoblu ha praticamente ingaggiato Rod Vodisek, estremo difensore diciannovenne attualmente in forza all'Olimpico Lubiana. Non sarà titolare, sia chiaro, al ritiro Ballardini capirà però come e quando impiegare il giovane portiere.
Particolarmente vicini, poi, Gunter e Lakicevic. Il primo non è una sorpresa: classe '94, il centrale tedesco ha da poco vinto lo scudetto con il Galatasaray, giocando però solo tre presenze. Lo scarso impiego non convince particolarmente l'ambiente, la piazza genoana potrebbe però ridare serenità al ragazzo nato nel Borussia Dortmund. Mancano solo i dettagli, poi, per l'esterno difensivo Ivan Lakicevic. Classe '93, l'ormai ex calciatore del Vojvodina porterà esperienza europea ed un'eccellente condizione fisica, che l'hanno elevato a perno della società serba. Un colpo poco oneroso che potrebbe regalare, come per El Yamiq, grandi soddisfazioni.
A far piacere, in casa Genoa, è però il ritorno di Domenico Criscito, esterno mancino che ha scelto di allontanarsi dallo Zenit San Pietroburgo per tornare a casa propria. Intervenuto in esclusiva a Il Secolo XIX, Criscito ha parlato proprio della scelta di rinunciare ai rubli russi ed alle attenzioni dell'Inter: "Per me è una scelta di vita. L'Inter mi offriva il doppio rispetto a quanto guadagnerò qui, lo Zenit più del doppio. Ma quando ho parlato con il presidente in 10 minuti era tutto fatto. Qui mi sento a casa. E ho ritrovato la Nazionale. A dicembre ho parlato con il presidente Preziosi, ci siamo incontrati e in dici minuti ci siamo accordati. C'era già stata la possibilità di tornar a giugno, ma poi arrivò Mancini e mi chiese di restare, da capitano".