Vittoria pesantissima per l'Atalanta sul Torino nella 34esima giornata di questa Serie A. I nerazzurri, col 2-1 di oggi, si sono portati al sesto posto in classifica ed adesso vedono molto da vicino la possibilità di un back-to-back europeo. Non poteva non partire da questo Gian Piero Gasperini, nelle sue dichiarazioni post-gara ai microfoni di Sky Sport: "Sembrava lontano soprattutto il sesto posto a un certo punto, per il settimo siamo sempre stati più o meno in corsa. Il sesto era insperato, ma ci arriviamo al momento giusto. Ci sono ancora quattro partite, importanti, fondamentali, ma quello di oggi era un grande passo".

Queste quattro finali magari potranno essere affrontate con qualche rientro dalla lista indisponibili, mai come in questo periodo piuttosto folta: "Questo è un gruppo solidissimo, è chiaro che alcune assenze c'hanno pesato e sono sicuramente importanti. Speriamo già in questa settimana di cominciare a vedere qualcuno in più in campo, ma chi ha giocato è stato bravo, ha portato freschezza, energia. Questa è una squadra forte nella testa prima che nella gambe".

Tornando alla partita, il mister ha avuto una reazione piuttosto nervosa dopo la rete dei granata: "Dispiaceva perchè è stata una delle migliori partite della stagione per tranquillità, sicurezza. Giocavamo pure contro il Torino, che è una squadra forte, ma abbiamo giocato davvero da grande squadra. Eravamo appena andati a vantaggio dominando a lungo, è scappato questo gol, devo rivederlo, dalla panchina è stato incomprensibile. La reazione della squadra è stata forte altrettanta come la mia".

Nemmeno un'Europa League che pare così vicina sembra smuovere la "maschera" pubblica del tecnico, che non appare quasi mai emozionato: "Devo mantenere un po' tutto mascherato dentro ma sono felice, quello che ci circonda a Bergamo in questo momento non è facile da trovare, anzi, è una spinta in tutti i giocatori, un valore aggiunto. Oggi lo stadio era davvero con grande entusiasmo, e con questo i giocatori riescono a raschiare il barile: oggi c'era grande caldo ed i giocatori hanno fatto grande fatica".

Infine, chissà cosa potrà diventare questa straordinaria Dea con il valore aggiunto di uno stadio di proprietà: "Questo sarà un punto fantastico, che il presidente vuole fortemente, che la città non vede l'ora di avere, c'è una grandissima identità e di conseguenza lo stadio sarà una gioia per il pubblico, la società. La società vorrebbe fare subito, ma la burocrazia in Italia... quando tutte le componenti tirano da una certa parte, si trova sempre una maniera per ritardarlo. Intitolato a me? Facciamo la panchina - ride, ndr -, spero di giocarci. Lo stadio è un punto di riferimento per tutti".