Continua la preparazione del Genoa in vista del match casalingo contro l'Inter, incrocio difficile ma importante per capire fin dove ci si può spingere in vista del prosieguo di stagione. Sostenuti dal caloroso pubblico del Marassi, i ragazzi di Ballardini vorranno sicuramente ripetere quanto di buono proposto contro Lazio e Chievo, confermando un trend che vede i rossoblu sempre vincenti quando si tratta di ospitare l'Inter. L'ultima vittoria nerazzurra in terra ligure, sponda rossoblu, è datata infatti 13 dicembre 2011, quando ci pensò Nagatomo a battere un Grifone impelagato nelle zone di bassa classifica. Da allora, solo delusioni per i nerazzurri, usciti sconfitti dal Marassi per ben quattro volte su cinque.
Secondo le ultime di formazione provenienti dal centro sportivo genoano, Ballardini dovrebbe scendere in campo con il solito 3-5-2, modulo adatto a limitare l'azione avvolgente dei pericolosissimi esterni nerazzurri. Davanti all'estremo difensore Perin, al centro di uno straordinario momento di forma, i centrali dovrebbero essere Biraschi, Spolli e Zukanovic. Poche sorprese anche nella zona mediana del campo, dove Bertolacci ed Hiljiemark dovrebbero affiancare uno tra Rigoni e Medeiros. Sulle fasce laterali, mentre non rischia il posto Laxalt, è Pedro Pereira ad essere in ballottaggio con Rosi, più esperto e rodato per match ad altissima tensione. Al fianco di Goran Pandev è invece lotta a tre, con Lapadula e Galabinov pronti a scalzare Taarabt.
Nella giornata di ieri, inoltre, è stato presentato ufficialmente il difensore Jawad El Yamiq, che ha subito mostrato una voglia matta di dire la sua in rossoblu: "Sono in un club glorioso ma non mi aspettavo di trasferirmi così presto, ho lasciato un bel ricordo tra i tifosi del Raja. Al momento non penso ancora alla convocazione del Mondiale. Seguivo la Serie A fin da piccolo. Taarabt mi ha parlato molto bene di Genova, è una piacevole scoperta. A Genova abita mia sorella da undici anni, sono fiero che qui ci sia una grande colonia di marocchini. Derby? Conosco questa partita, sono abituato alla pressione nella stracittadina di Casablanca che è caldissima".
Importante anche il passaggio sulle proprie potenzialità tecniche: "Ho già giocato molte volte in una difesa a tre, interpretando tra l’altro tutti i ruoli del reparto. Gioco anche in porta, se il mister me lo chiede. Sono rapido, bravo di testa e nei duelli fisici con gli avversari: tuttavia non esistono difensori perfetti, lavoro per questo. Mi ispiro a Benatia, per me è come un fratello: ogni giorno mi sprona ad allenarmi sempre di più perché il campionato italiano è difficile" conclude El Yamiq.