Una partita più complicata del previsto per l'Atalanta, che dopo la notte magica di Europa League torna sulla terra in una rognosissima partita contro il Benevento, capace di chiudere tutti gli spazi e di rendersi anche pericoloso per 75 minuti, salvo poi crollare a causa del fendente di Bryan Cristante, che sblocca un match che rischiava di arrivare in parità al fischio finale. E' servito un cambio di modulo in corsa a Gasperini per portare a casa questi tre punti, mentre ancora una volta il Benevento torna a casa a mani vuote nonostante una partita più che dignitosa, ma caratterizzata da ingenuità che nel computo dei 90 minuti si sono rivelate fatali.
Gasperini non vuole cali di tensione dopo la goleada inglese e schiera una formazione molto simile a quella che ha demolito l'Everton pochi giorni fa: dietro stavolta gioca titolare Caldara, mentre il centrocampo è formato dagli stessi uomini di giovedi. Davanti invece tocca a Cornelius, reduce da una doppietta pazzesca, accanto al solito Alejandro Gomez. Dall'altra parte De Zerbi schiera un 4-3-3 con Del Pinto, Cataldi e Chisbah a centrocampo, Lombardi, Armenteros e D'Alessandro a comporre il tridente d'attacco.
Il Benevento non parte male, mostrando subito voglia di fare e nessuna volontà di arrendersi, anche se le soluzioni offensive sono poche e si limitano spesso al lancio lungo a cercare la profondità, con la difesa bergamasca che si difende senza problemi - soprattutto con Toloi, il più impegnato nei primi minuti. L'Atalanta lascia sfogare gli avversari e poi accelera con il solito Gomez, che dalla sinistra lascia sul posto Lombardi e mette in mezzo per la testa di Castagne, il cui colpo di testa è però centrale. E' sulle palle alte che la squadra di Gasperini è più pericolosa, come al 15' quando Cornelius stacca su punizione del Papu mandando alto di poco. I campani però si difendono bene e al 21' trovano anche lo spazio per reagire con Armenteros, che riceve al limite da Chisbah e affronta Masiello prima di concludere a lato di poco. La grande occasione arriva però ancora sui piedi di Alejandro Gomez: imbucata di Masiello per l'argentino in area di rigore, il diagonale diventa un tiro-cross che termina fuori di poco e su cui Cornelius non arriva per un soffio.
I ritmi del match però sono abbastnza bassi, perché il Benevento non ha interesse a dare intensità al gioco e l'Atalanta paga fisicamente il doppio impegno settimanale. Il più attivo davanti è Cornelius, sia in movimento senza palla che con la sfera tra i piedi, ma la difesa ospite arriva spesso al raddoppio sul danese prima che possa diventare seiamente pericoloso. Negli ultimi 10 minuti la squadra di Gasperini aumenta la pressione, e arriva più volte a ridosso della porta di Brignoli, che però non è costretto a interventi importanti e deve solo accompagnare fuori la gran botta di Cristante. Proprio nel momento migliore dei padroni di casa è il Benevento a trovare l'occasione più ghiotta dell'intera frazione: cross dalla trequarti destra a cercare la testa di Armentos, che colpisce bene ma trova la grande opposizione di Berisha in tuffo. Sul ribaltamento di fronte è Cornelius ad orchestrare il contropiede e a costringere Venuti all'intervento da giallo. Al 43' è Hateboer a mancare il colpo vincente da due passi, ancora su assist di Gomez: l'olandese arriva in solitaria sul pallone crossato perfettamente sul secondo palo, ma il tuffo di testa è poco preciso e termina a lato. E' l'ultimo brivido di un primo tempo che termina a reti inviolate.
Nell'intervallo Puscas rileva Armentos colpito da problemi allo stomaco, ma è subito la squadra di casa a cercare la via del vantaggio: altra sterzata di Gomez su Venuti e cross al centro per la testa di Cristante, Brignoli blocca in tuffo. Gasperini comunque non è soddisfatto dell'apporto offensivo dei suoi e al 52' cambia completamente assetto: fuori Toloi e dentro Ilicic, si passa alla difesa a quattro con un 4-2-3-1 che porta il nuovo entrato sulla trequarti, con Castagne e Hateboer che scalano terzini. I neroazzurri sono adesso molto più sbilanciati, ma gli spazi diventano sempre di meno anche perché il Benevento si chiude ancora più di prima. Arriva allora il secondo cambio dell'Atalanta, con Petagna che rileva un Cornelius non in palla come nel primo tempo. E' subito il neo-entrato a cercare la conclusione a rete, ma il suo sinistro è debole e impreciso e non crea problemi a nessuno. L'occasionissima arriva da calcio piazzato: angolo di Gomez che la difesa ospite fatica a liberare, sul pallone arriva di nuovo l'argentino che becca sul secondo palo Masiello in completa solitudine, ma il destro del numero 5 atalantino prende solo l'esterno dellla rete. Intanto De Zerbi ricorre anche al secondo cambio, con Kanoute che rimpiazza l'acciaccato D'Alessandro, due cambi per due problemi fisici nel Benevento, sfortunatissimo.
Il muro di De Zerbi regge però fino al 75', quando Puscas perde palla e da a De Roon la possibilità di impostare la ripartenza: suggerimento al limite dell'area per Cristante che con precisione chirurgica fulmina Brignoli e regala il vantaggio all'Atalanta. Il Benevento è costretto a scoprirsi lasciando varchi mostruosi per i padroni di casa: al 77' proprio Cristante non sfrutta un gran pallone di Gomez, mentre un minuto dopo Ilicic impegna Brignoli in presa. A dieci minuti dalla fine Memushaj sostituisce Chisbah per l'ultimo assalto, ma le forze per reagire sono ridotte ormai al lumicino e anche i nuovi entrati faticano a trovare qualche buona soluzione offensiva. Non bastano nemmeno i 4 minuti di recupero assegnati da Pasqua a cambiare le sorti di un match deciso al 75' da Cristante, capace di torvare il varco giusto e di regalare tre punti importantissimi ai suoi. Per il Benevento 14 sconfitte su 14, e anche stavolta una buona prestazione non è bastata per ottenere un risultato concreto.