Basta un inserimento dalle retrovie di Luca Rigoni al Genoa di Davide Ballardini per ottenere il massimo risultato possibile dalla trasferta calabrese in casa del Crotone di Davide Nicola. Vince e, in parte, convince la nuova versione della squadra ligure, che ritrova equilibrio e compattezza e, dopo il vantaggio al decimo firmato dalla mezzala su assist di Laxalt, legittima il successo sfiorando ripetutamente il raddoppio con Pandev e Taarabt, oltre a lasciare le briciole offensivamente ad una abulica versione della squadra pitagorica. Genoa che dopo tre sconfitte di fila trova il primo successo della gestione Ballardini e sale a quota 9, si ferma dopo due successi di fila la striscia dei calabri, fermi ancora a quota 12.
Due linee a quattro per Nicola, con Sampirisi e Martella ai lati dei centrali difensivi, mentre davanti Budimir agisce con Trotta. Con Pandev, invece, c'è Taarabt per gli ospiti, con Ballardini che conferma lo schieramento a tre difensivamente e con cinque mediani: Rigoni e Bertolacci ai lati di Miguel Veloso.
Avvio di gara pimpante da una parte e dall'altra, con la fase di studio saltata a piè pari sia dai padroni di casa - che sulla sinistra provano a sfondare con Martella - che dagli ospiti, i quali passano al primo affondo: Laxalt al decimo va via indisturbato sulla corsia mancina, il cross è perfetto tra la linea difensiva e Cordaz, il quale non esce, facilitando il compito di Rigoni sul secondo palo; spizzata vincente e Martella beffato. La squadra di Nicola accusa il colpo e, qualche minuto dopo, rischia nuovamente sulla nuova dormita della retroguardia. Il Genoa fiuta l'occasione, tiene alta la pressione e, sull'asse Pandev-Rigoni confeziona l'opportunità per il raddoppio, ma il destro della mezzala è centrale.
Sterile la reazione dei pitagorici, i quali stentano a trovare ritmo in fase di impostazione ed appoggiarsi a Trotta e Budimir davanti: ci provano gli esterni con soluzioni individuali, ma il mancino di Nalini risulta debole e fiacco, Perin controlla senza patemi. Ad essere pericoloso, invece, è sempre il Genoa dalla parte opposta: ripartenze decise e veloci, con Taarabt che porta a spasso la difesa prima di impegnare Cordaz con il destro a giro. La squadra di Ballardini legittima, ma non riesce a raddoppiare: prima Rosi, ancora a tu per tu con l'estremo difensore di casa, spara sul portiere in uscita; poi è Pandev, dopo una discesa centrale personale, a concludere debolmente. Nei minuti finali due occasioni per parte: il macedone allarga troppo il piatto mancino da buona posizione, mentre Simic gira a lato da buona posizione poco prima dell'intervallo.
Non cambia il tema della sfida in avvio di ripresa. E' sempre il Genoa a risultare più pericoloso, con Bertolacci al sesto che dopo l'incursione scaglia un mancino velenosissimo, il quale lambisce il palo e non trova la deviazione di Rigoni a Cordaz battuto. Le avanzate dei calabresi dalla parte opposta continuano ad essere farraginose: Barberis, su sponda di Budimir, ci prova col destro, ma Perin blocca centralmente; stesso esito per il sinistro di Mandragora, prima dei cambi che spezzano il ritmo al quarto d'ora (Galabinov per Pandev, Rohden e Tonev per Martella e Stoian). Il nuovo assetto dei pitagorici - con il 3-5-2 - crea maggiori tarli alla difesa del Genoa, che soffre sui tagli del laterale svedese dalla trequarti.
Il Genoa tuttavia resiste nonostante la costante pressione dei padroni di casa nella trequarti offensiva. Ballardini si copre ulteriormente negli ultimi quindici minuti inserendo Cofie per Veloso, con la fisicità del ghanese che risulta decisiva per schermare le trame centrali del Crotone. L'ultimo cambio per Nicola è invece Simy: il centravanti nigeriano prende il posto di Sampirisi, con i padroni di casa che si schierano a tre davanti. Lo schieramento tuttavia non cambia le sorti dell'incontro, con il Crotone che a fatica si trascina verso il triplice fischio finale senza mai impensierire la retroguardia genoana. Anzi, è Cordaz a disinnescare il contropiede ligure, tenendo viva una piccola speranza per i minuti di recupero. Fiammella tuttavia che si spegne presto, perché nemmeno nei tre di prolungamento la squadra di Nicola trova modo di rendersi pericoloso dalle parti di un inoperoso Perin. Finisce 1-0.