Obiettivo qualificazione rimandato per l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, che a Cipro sembra ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo prima della beffa finale. Il rigore realizzato alla mezz'ora del primo tempo da Josip Ilicic sembra bastare agli orobici, abili a sfruttare una minima accelerazione e gestire il vantaggio nel corso della ripresa, legittimando il punteggio con la solita difesa arcigna, ordinata ed equilibrata. Non basta tuttavia, perché al quarto di recupero l'Apollon Limassol impatta con Zelaya, a trenta secondi dal termine. Finisce 1-1, con i bergamaschi che adesso avranno bisogno di un pareggio per essere matematicamente qualificati.
Sardinero e Papoulis ai lati di Zelaya in attacco per i padroni di casa, che si schierano con il 4-3-3. Risponde Gasperini con Kurtic ed Ilicic alle spalle di Petagna centravanti. Spinazzola ed Hateboer gli esterni di centrocampo, mentre Freuler agisce con Cristante centralmente.
Inizio in sordina per entrambe le squadre. L'Apollon prova a fare la gara, anche se l'intensità atalantina è buona e riesce a frenare le offensive dei rivali. Ci prova Da Silva dalla distanza, ma il tiro è velleitario e termina di poco a lato. La prima, vera, occasione da gol, è degli ospiti, che sugli sviluppi di un corner trovano Masiello tutto solo sul secondo palo, ma il sinistro del difensore bergamasco è fuori misura da buona posizione. La squadra di Gasperini guadagna campo con il passare dei minuti e sfiora nuovamente il vantaggio sull'asse Spinazzola-Petagna, ma il sinistro del centravanti viene smorzato da Yuste.
Scollinati oltre il ventesimo sono gli errori in fase di impostazione a farsi preferire rispetto alle giocate, con una confusione generale che non aiuta i bergamaschi nello sviluppo della manovra. Gasperini se ne accorge e richiama all'ordine ai suoi, che provano nei minuti successivi a prendere in mano le redini della contesa, allargando con maggiore efficacia l'azione sulle fasce laterali: Ilicic ci prova in un paio di occasioni, prima trovando l'opposizione di Vale, poi peccando in misura. La pressione ospite ottiene i suoi frutti poco oltre la mezz'ora: Masiello trova Ilicic in area, Yuste entra in maniera scomposta sullo sloveno atterrandolo; per Treimanis è rigore, che l'ex Fiorentina e Palermo non sbaglia. Nel finale di frazione gli atalantini legittimano il vantaggio, senza mai subire particolari patemi dalle parti di Berisha, anzi, è Petagna a sprecare la potenziale occasione del raddoppio.
L'avvio di ripresa ricalca per sommi capi quanto accaduto nel finale di prima frazione. Spinazzola, dopo che la barriera respinge il mancino di Ilicic, ci prova, ma senza particolare fortuna. I bergamaschi assediano l'area rivale, a caccia del raddoppio: Caldara fa sponda per Petagna in area di rigore, ma la girata di testa del centravanti centra il palo. I padroni di casa provano a scuotersi al quarto d'ora, complici anche i due cambi in attacco di Avgousti che danno maggiore energia e vigoria all'Apollon. Tuttavia la retroguardia bergamasca fa ottima guardia, riuscendo sempre a disinnescare le avanzate cipriote.
Ciò nonostante il baricentro dell'azione dei padroni di casa si alza a dismisura, con Petagna e compagni costretti ad abbassarsi notevolmente riuscendo di rado a ripartire in contropiede: in una di queste sporadiche iniziative è bravo Gosens ad aprire per Cristante, la cui percussione favorisce sempre Petagna, non perfetto nel controllo e nella battuta a rete. A dieci dal termine la linea difensiva di Gasperini si fa cogliere di sorpresa sul secondo palo, dove Jakolis arriva puntuale ma trova la deviazione di Berisha a negargli la gioia del pari. Negli ultimi minuti i padroni di casa entrano in riserva, perdendo gli ultimi barlumi di lucidità che ne avevano contraddistinto gli ultimi attacchi. Dalla parte opposta Orsolini sfiora il raddoppio in contropiede, ma è nell'ultimo assalto che i padroni di casa centrano il pareggio beffa: Zelaya sbuca alle spalle della difesa, centrando tutto solo l'impatto con la sfera ed il gol del pareggio finale.