Ai piedi di Lorenzo Insigne. Che il talento di Frattamaggiore fosse indispensabile ed imprescindibile come pochi in questo Napoli, lo si sapeva già da tempo. Tuttavia, adesso, nell'immediata vigilia della sfida all'Inter, la sua presenza assume un rilievo diverso, ancor più importante, decisivo a dir poco. La possibilità, sullo sfondo, è quella di volare a più cinque dopo appena nove partite di campionato: un bottino cospicuo, considerevole, tutt'altro che definitivo però. Inutile confondere le cose, impossibile non guardare a lungo raggio quando alla fine del campionato mancano ancora più di tre quarti di stagione. Tuttavia, la sfida all'Inter di Spalletti, seconda della classe, è di quelle che possono iniziare a spostare l'ago della bilancia.
Maurizio Sarri resta in attesa, si siede in panchina scrutando i segnali che arrivano dal campo di allenamento di Castelvolturno, giudice ultimo della presenza - o meno - in campo del minuto attaccante esterno partenopeo. Lorenzo si, Insigne no. Soltanto la sua volontà sarà decisiva: la voglia, ovviamente, è quella di scendere in campo, istintivamente, per dare una mano ai compagni; la realtà, tuttavia, obbliga i protagonisti in causa a tenere in fortissima considerazione anche lungimiranza e oculatezza. Rischiare ora l'integrità fisica di Insigne, nonostante l'oggettiva importanza della posta in palio di questa sera, potrebbe rappresentare un handicap in futuro. Meglio l'uovo oggi o la gallina domani? Dilemma atavico, al quale soltanto il giocatore stesso potrà rispondere.
Attorno ad Insigne ruotano alcune alternative, che Sarri ha vagliato nei giorni immediatamente successivi alla sfida di Manchester, la quale ha sì lasciato l'amaro in bocca per il risultato finale ma anche infuso un'ulteriore dose di consapevolezza ed autorevolezza al gruppo. Scampata la tempesta, con l'uragano City soltanto avvicinatosi di striscio ai partenopei, adesso è il momento di riprendere la strada già percorsa per otto sfide in campionato. La sfida contro Spalletti però calcherà temi tattici fin qui poco riconosciuti alla truppa sarriana nel percorso stagionale immacolato: il tecnico di Certaldo sa come fermare i partenopei, lo ha dimostrato con la Roma lo scorso anno e non solo.
L'Inter è una gatta dura, durissima, da pelare, un toro difficile da tenere a bada, soprattutto se i ritmi della sfida dovessero far pendere l'ago della bilancia dalla parte ospite. In tal senso anche la spinta del San Paolo potrebbe risultare decisiva, dando linfa ed energia ai beniamini di casa per alzare la cadenza delle giocate, nell'intento di prendere d'assalto il duo di mediana ospite, il quale presumibilmente potrebbe e dovrebbe andare in difficoltà se presi d'infilata. Più facile a dirsi che a farsi, ma questo Napoli ha tutte le armi per far male alla difesa neroazzurra, la migliore con gli azzurri del campionato tutto.
Le ultime dai campi
L'unico dubbio di formazione, come detto, è quello legato alla presenza o meno in campo del Magnifico. Al suo posto, nel caso, Piotr Zielinski, il quale ha già fatto male all'Inter nella scorsa annata. I restanti dieci saranno i soliti titolarissimi: Reina tra i pali, linea difensiva classica formata da Hysaj a destra, Albiol e Koulibaly centrali, Ghoulam a sinistra. Imprescindibile Allan, con la sua fisicità ed il suo dinamismo in mediana, con Jorginho che torna in cabina di regia; Hamsik la mezzala di incursione e di palleggio. Mertens centravanti e Callejon ala destra per completare l'undici.
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne (Zielinski). All: Sarri.