Di tutto e di più in quest'ottava giornata di Serie A. C'è del clamoroso anche nel pomeriggio del turno tutt'ora in corso, e non solo negli anticipi che hanno visto la sconfitta della Juventus: oggi a Cagliari abbiamo assistito ad una sfida divertentissima fra la squadra locale ed il Genoa. Gli ospiti, nel primo tempo, hanno infatti reagito come gli aveva chiesto il loro tecnico, vale a dire con grinta e tante occasioni da gol: un vero e proprio dominio del Grifone che aveva siglato lo 0-2 parziale all'intevallo (reti di Galabinov e Taarabt). Poi una reazione, più col cuore che con la testa, dei sardi, che hanno accorciato con Pavoletti ma non hanno fatto abbastanza per ottenere il pari. E' arrivato così l'1-3 di Rigoni e poi l'inutile, ultima speranza, con firma di Joao Pedro su rigore (con supporto della VAR). I genovesi escono dalla zona retrocessione per differenza reti favorevole in una gara su cui si potrebbe dire tanto, ma che intanto andiamo a rivivere: di seguito la cronaca del match.

Rastelli sceglie un 4-3-1-2 all'inizio della gara. Il portiere Cragno è difeso da Van der Wiel, Romagna, Pisacane e Padoin. Cigarini ha le chiavi del centrocampo, Barella e Ionita ai suoi lati. In attacco, Joao Pedro supporta le due punte, Pavoletti e Farias. La risposta di Juric è schierata con un 3-4-3, con Perin alla base. Il rientrante Izzo compone la difesa insieme a Rossettini e Zukanovic, sulla linea mediana spazio a Rosi, Miguel Veloso, Bertolacci e Laxalt. In attacco, Galabinov è il riferimento centrale, con Rigoni e Taarabt più larghi nel tridente.

In avvio la squadra ospite fa valere la carta dell'intensità, rimediando nulla di più di un paio di calci d'angolo prima di un errore in fase d'impostazione che favorisce Taarabt, il quale serve in area per il movimento sul centro-sinistra dell'area di Andrey Galabinov, il quale rimane freddo, incrocia col mancino e sblocca la gara per lo 0-1. Lo schiaffo non basta però a svegliare i sardi, i quali confermano il loro approccio troppo sufficiente nei confronti della gara: l'attaccante bulgaro sfiora, sempre in avvio, la doppietta personale, con un'azione simile a quella del gol - sempre con passaggio di Taarabt - ma con un tiro stavolta decisamente meno preciso, che si spegne oltre il secondo palo. Più avanti inizia ad esserci una sorta di reazione dei padroni di casa, che si affidano a Barella e sfiorano l'1-1: dai 25 metri circa, l'italiano non sorprende però Perin il quale si tuffa bene alla sua destra e spedisce la sfera in corner.

La gara rimane a senso unico anche nella parte finale della prima frazione. Tante le situazioni pericolose prodotte dai liguri, che trovano con estrema facilità la presenza di Galabinov in area: l'ex Novara, alla mezz'ora, riceve a rimorchio in area dalla sinistra e tira forte ma non angolato, con Cragno che riesce a respingere senza troppi patemi. Il raddoppio lo sfiora anche Rossettini di testa, su cross da fermo di Miguel Veloso, e poi lo raggiunge strameritatamente Adel Taarabt: solita palla lunga a raggiungere Galabinov alle spalle della difesa, pallone appoggiato al limite dove il marocchino duetta con Rigoni e, sul passaggio di ritorno col tacco, calcia dritto per dritto nell'angolo sotto al primo palo dell'impotente Cragno. Il primo tempo si conclude con un possesso sterile degli insulari, giustamente sotto di due reti nel parziale.

La ripresa vede un atteggiamento diverso degli ospitanti, forse sollecitati anche dalla bordata di fischi subita al rientro negli spogliatoi dagli spalti, e con Faragò al posto del disastroso Van der Wiel sulla corsia di destra: nemmeno il tempo di mettersi comodi sul divano ed arriva l'1-2. La firma è di Leonardo Pavoletti, per il più classico dei gol dell'ex: cross dalla bandierina destra - eseguito proprio dal neo-entrato di cui sopra - ed al centro dell'area il centravanti si fa valere con un colpo di testa sporco ma efficace che si insacca vicino al primo palo. E' ovviamente una situazione difficile per il Grifone, che inizia a soffrire in difesa: due tiri dalla distanza di Joao Pedro per poco non si trasformano nel 2-2. Il primo, dai 25 metri, termina di pochissimo alla sinistra di Perin; sul secondo, da più vicino ed a giro, il portiere ex Pescara ci mette invece una pezza, respingendo verso la rimessa laterale. Superata la prima linea di pressione gli ospiti riescono comunque a rendersi pericolosi Rigoni, più o meno all'ora di gioco, calcia dalla destra: Cragno è pronto a respingere.

Quello appena citato è uno degli ultimi interventi del portiere ex Benevento, che dopo aver fermato un'altra iniziativa di Galabinov - servito in area centralmente da Rigoni, ma autore di una pessima conclusione - inizia ad accusare dolore all'inguine ed è costretto ad uscire, facendo spazio alla riserva Rafael. Nel finale il ritmo ovviamente si abbassa, complice una condizione non eccellente di entrambe le compagini dal punto di vista atletico. Iniziano allora a pesare le palle inattive, specialità della casa per Miguel Veloso, che con un cross da corner pesca la deviazione aerea di Rosi: scansandosi in maniera maldestra, Luca Rigoni nell'area piccola devia il pallone e beffa l'estremo difensore avversario, siglando l'1-3 a 14' dal termine dei tempi regolamentari.

Non è però la sentenza definitiva sul match, perchè sull'azione immediatamente successiva proprio Miguel Veloso, col braccio, deviare in area un cross dalla sinistra. L'intervento della VAR cambia la decisione iniziale di non concedere calcio di rigore: Joao Pedro rimane allora freddo e calcia centrale, beffando Perin. E' 2-3 ed ovviamente i successivi dieci minuti sono infuocati per la squadra più antica d'Italia, che riesce però a non concedere tante chances in questo forcing finale ed anzi sfiora il poker all'89esimo, con il neo-entrato Omeonga che, dopo una bell'azione di Laxalt dalla sinistra, calcia a giro dal limite col destro, con una pennellata che si schianta sul palo. Ai punti il risultato sta molto stretto ai visitors, che riescono comunque a portare a casa la vittoria: 2-3 il risultato finale alla Sardegna Arena.