Vincere aiuta a vincere. Come importa relativamente, soprattutto se ci si relaziona ad una delle squadre che mette in mostra, quando brillante dal punto di vista fisico, un gioco da fare invidia alla maggior parte, se non alla totalità, delle squadre del Vecchio Continente. Il fisiologico appannamento da questa prospettiva, con il Napoli di Maurizio Sarri giunto alla penultima fermata del ciclo terribile di settembre, deve rendere ancor più merito ai risultati ottenuti dalla squadra partenopea, la quale sebbene sia consapevole di avere una condizione lontana da quella ottimale ha ottenuto fin qui soltanto successi, fatta eccezione per la parentesi in terra d'Ucraina. 

Cinque vittorie - ed una sconfitta - caratterizzate tuttavia da una maggiore consapevolezza d'essere, da una maturità spiccata che, come nel caso di ieri sera, riesce accendendo a tratti la luce, spingendo a piacimento con il piede sull'acceleratore, a consegnare le chiavi del successo ad Hamsik e compagni. Così è stato al San Paolo contro il Feyenoord, dove il fraseggio e la velocità di manovra sono stati spesso se non sempre condizionati da miriade di passaggi sbagliati, anche dei più facili, sintomo che la benzina nel serbatoio sta per terminare. Tuttavia, gli errori marchiani della difesa di un Feyenoord sempre più spaesato ed influenzato sicuramente dalle tantissime assenze che hanno falcidiato il reparto arretrato di van Bronckhorst, sono riusciti a dare una enorme mano agli azzurri, abili nello schiacciare gli ospiti nella propria trequarti in avvio e mettere la gara in discesa con Insigne dopo sette giri di lancette. 

Il vantaggio ha avuto l'effetto di un tranquillante sulla contesa, con il Napoli che raramente, se non nei cinque minuti finali del primo tempo, ha accelerato andando a caccia del secondo gol. Ne è nata una partita equilibrata, a tratti scialba, senza particolari squilli di tromba. Gli ospiti hanno messo in mostra tutte le proprie lacune, sia dalla cintola verso Jones che in avanti, dove sia le mezzali che gli esterni d'attacco raramente si sono visti pericolosi dalle parti di Reina. Rispetto al solito gli azzurri non hanno mai dato la sensazione di avere la partita in pugno, sotto controllo, bensì è stata l'inconsistenza del Feyenoord a dare un'enorme mano dal punto di vista della gestione agli uomini di Sarri, che in avvio di ripresa hanno sfruttato cinicamente con Mertens l'ennesimo errore difensivo degli olandesi per raddoppiare e dormire sonni tranquilli. 

Foto Ssc Napoli Twitter

Mancava la ciliegina sulla torta. Ai tre punti oramai in cassaforte, bisognava unire un qualcosa che desse un qualcosa in più alla serata, che puntualmente è arrivato. La rilassatezza mentale, unica nota stonata di serata ma parzialmente comprensibile e giustificabile per lo stesso discorso del calendario più che fitto fatto in avvio di analisi, ha concesso agli ospiti l'occasione di riaprire una sfida che in realtà era già chiusa da tempo; quello di ieri sera potrebbe rappresentare, a posteri, un altro turning point stagionale, con Reina che intercettando il rigore calciato da Toornstra - e non solo perché anche dopo il tris di Callejon si è reso protagonista di un altro paio di interventi decisivi - potrebbe essersi scrollato dalle spalle polemiche e pressioni, liberando forse la mente da quei pensieri che ne hanno fin qui condizionato le prestazioni. Che sia un valore aggiunto per il futuro? Qualche minuto dopo il tris dell'ala iberica a completare l'ennesima serata di grazia del tridente delle meraviglie, prima della sbandata finale che ha lasciato non poco amaro in bocca a Maurizio Sarri. 

Un'inezia, una leggerezza frutto di un atteggiamento che, come sottolineato dallo stesso tecnico partenopeo nel post gara, non può essere assolutamente tollerato, soprattutto se si guarda al passato ed alla differenza reti che costrinse il Napoli - in situazioni molto simili con un autorete di Zuniga contro il Borussia Dortmund - a lasciare sul terreno di gioco una qualificazione probabilmente meritata. Adesso toccherà al Napoli evitare la stessa sorte di qualche stagione fa. Nel frattempo, gli azzurri si godono il ritorno alla vittoria in Europa e l'aggancio allo Shakhtar Donetsk in classifica, il tutto in attesa dell'arrivo del Cagliari e di un mese di ottobre che si preannuncia alquanto rovente con Inter, Roma e la doppia sfida al Manchester City che ci diranno davvero dove può arrivare questo Napoli.