Due punti in cinque partite, nessuna vittoria all'attivo. Il Genoa si presenta con l'acqua alla gola a San Siro, Juric bussa alla porta dell'imbattuto Spalletti. Sulla carta, confronto impari, ma l'emergenza può annullare parzialmente il gap, stimolare l'organico rossoblu. Il tecnico analizza, di fronte alla stampa, le possibili carte da giocare al tavolo milanese. Pellegri, in passato vicino proprio all'Inter, è nome caldo, ma Juric non vuole offrire un vantaggio ai rivali. Risposta ermetica in merito alla formazione iniziale. 

"Pellegri? Lo voglio vedere oggi. Col Chievo mi è piaciuto tanto. Voglio vedere fisicamente come sta. A centrocampo vediamo, ogni tanto lo cambio, adesso devo vedere. Ho due, tre cose nella testa. In base a questo deciderò".

Un passo indietro. L'Inter approda alla gara dopo il pari faticoso del Dall'Ara. Squadra in balia del Bologna, perfettamente costruito da Donadoni e dotato di superiore corsa. Nel fortino di casa, la compagine di Spalletti può rivelarsi però ben più incisiva. 

"Il Bologna contro l'Inter ha fatto molto bene. Il Bologna ha tanti giocatori con gamba, ma l'Inter in casa è più forte. Nel primo tempo specialmente i rossoblu li hanno messi in difficoltà. L'Inter è forte. Ha trovato molta stabilità con Spalletti, concede poco ed è messa bene in campo tatticamente. Vuol dire che il pericolo arriverà dappertutto".

Juric si schiera al fianco del suo gruppo, il Genoa paga un pizzico di malasorte. Problemi a livello fisico, con le assenze prolungate di Spolli e Lapadula. Trovare la giusta via, in queste condizioni, non è semplice, occorre tempo. 

"Io ho la convinzione di avere una rosa valida e quando li devi cambiare per infortuni non hai la squadra fatta. Quando tutti sono al top è una squadra ottima. Domani dobbiamo dare battaglia, devi essere molto concentrato, aggressivo e che loro non trovino i gol che possono trovare. Anche l'anno scorso abbiamo fatto una partita esemplare. Dispiace per gli infortuni al ginocchio di Spolli e Lapadula".

​Chiosa finale per Icardi, il pericolo pubblico n.1. Un giocatore in costante crescita, da letale finalizzatore a uomo-squadra, nel segno di Spalletti.

"Icardi è un giocatore che fa gol in tutti i modi e che adesso con Spalletti lavora particolarmente per la squadra. Cercheremo di non lasciarlo uno contro uno".