5 partite, 2 punti. Bisogna risalire al 1976 per rivedere una partenza così negativa del Genoa in Serie A: anche in quel caso la squadra di Gigi Simoni mise insieme due pareggi e tre sconfitte, per poi perdere ancora alla sesta, a San Siro contro l’Inter, curiosamente proprio come quest’anno. Tanti tifosi attuali del Genoa non erano nemmeno nati o erano piccolissimi, come Ivan Juric – classe 75 – che ancora non aveva in mente che sarebbe potuto diventare tecnico del Grifone e ritrovarsi in una situazione del genere. In quel campionato di 41 anni fa, i rossoblu terminarono il campionato all’11esimo posto – su 16 partecipanti -, salvandosi matematicamente solo alla penultima grazie al successo per 1-0 sul Verona e la contemporanea sconfitta per 4-1 dei cugini della Sampdoria a Bologna, che costò ai blucerchiati la retrocessione.
I tifosi auspicavano una stagione diversa da quella conclusa tre mesi fa, piena di sofferenze, ed il precampionato ricco di vittorie faceva presagire almeno un pizzico di tranquillità in più. Invece a gettare nello sconforto i supporters genoani c’è un altro confronto, proprio con quello dello scorso anno: 12 mesi fa gli uomini di Juric ottennero addirittura 7 punti nelle prime 4 – con la gara contro la Fiorentina sospesa e recuperata a dicembre – per poi cadere in un coma quasi irreversibile.
A complicare ulteriormente le cose c’è la questione societaria, che inevitabilmente non permette all’ambiente di compattarsi e di avere perlomeno l’appoggio di una dirigenza solida. Sembra che finalmente sia vicino l’accordo fra Enrico Preziosi e la Sri Group: il manager di quest’ultima Giulio Gallazzi sarà a San Siro per la gara contro l’Inter, segno che i rapporti tra le parti si sono distesi. Ora però comincerà la fase di due diligence, ossia la verifica di tutti i conti e di tutti i contratti in essere della società: solo alla fine di questo processo – che si svolgerà a Milano e non a Pegli – potrà essere nominato il nuovo presidente, cioè Beniamino Anselmi.