La terza sconfitta consecutiva certifica la crisi del Parma. Lo stop interno patito al Tardini, contro l'Empoli, ci consegna una squadra senza un'identità di gioco ed anche tattica. I ducali, dinnanzi al pubblico amico, sono stati sconfitti meritatamente, il 2-1 in favore dei toscani ha testimoniato la superiorità degli uomini di Vivarini, i quali avrebbero potuto infliggere agli avversari un passivo più pesante. C'è da dire che gli episodi non hanno arriso al Parma, soprattutto nell'occasione del rigore fallito maldestramente da Nocciolini, ma nell'arco dei 90' minuti, meglio l'Empoli che la squadra di D'Aversa.

Difficile da spiegare come mai si sia potuta registrare questa involuzione. Dopo le prime due vittorie (Cremonese e Novara, entrambi i successi di misura, per una rete a zero), sono maturate ben 3 sconfitte, che hanno relegato gli emiliani nel limbo della graduatoria del torneo cadetto. E’ presto, troppo presto, per emettere le prime sentenze, ma chi aveva pronosticato un Parma pronto per lottare per la Serie A, è costretto a fare più di un passo indietro. Molto marcato, lo si è notato chiaramente il gap tra le attuali squadre che sono in vetta alla classifica e lo stesso Parma. Già il Perugia aveva passeggiato sui gialloblù, ieri anche l'Empoli si è dimostrato più squadra, più pronto a vivere un campionato da vertice.

Chiaro, non bisogna abbattersi, e rimettersi subito al lavoro per trovare i giusti antidoti per questa crisi, che si è affacciata dalle parti del Tardini. L'allenatore D'Aversa dovrà valutare più cose, a partire dal modulo. Il 4-3-3 non sta convincendo granchè. L'attacco risulta spesso spuntato, incapace di creare pericoli alle difese avversarie. L'unica punta, lasciata il più delle volte a brancolare sola tra i mastini che la B dispone, è una scelta che forse potrebbe essere modificata in quanto, non disponendo di un vero e proprio ariete, i cross che provengono dalle fasce non producono gli effetti sperati. Meglio affiancare ad una attaccante come Calaiò, una punta di peso, che dunque possa completarsi con l'arciere. Ora, l'attesa è tutta rivolta verso il recupero della 'Belva' Ceravolo. Altre crepe si sono notate in mezzo al campo, con il trio Munari, Scozzarella e Dezi che non hanno dato mai l'impressione di riuscire a prendere in mano il pallino del gioco, neppure quando si trattava di tentare di recuperare lo svantaggio. Mai un cambio ritmo, mai una percussione in grado di creare scompiglio tra le due linee empolesi. Troppo poco per un reparto decantato in estate come uno dei punti di forza della compagine ducale.

E' lungo il campionato di Serie B, 42 giornate sono davvero tante, e tre sconfitte non pregiudicano assolutamente nulla. E' ovvio che però l'allenatore deve riuscire, nel minor tempo possibile, a dare un'impronta di gioco ben definita alla sua squadra, perchè accumulare ancora svantaggio dalle rivali dirette, quantomeno nella lotta playoff, sarebbe rischioso. Sabato è in calendario un altro impegno insidioso, in una B che toglie il fiato. Si va in laguna, contro un Venezia solido e ben organizzato, che ha incassato solo un gol in questo inizio di campionato. Un duro esame, interessante capire con quale spirito lo viva il Parma.