Può sorridere Sinisa Mihajlovic. Il lavoro svolto dalla dirigenza granata in sede di calciomercato è stato prolifico, da otto pieno in pagella. Il Torino, partito con l'obiettivo di raggiungere l'Europa League, si coccola i suoi fuoriclasse. Da Belotti, che quest'anno si candida a diventare il nuovo re dei bomber della Serie A, riconoscimento sfumato per un soffio lo scorso anno, a Ljajic, trequartista dalla classe cristallina pronto ad illuminare l'attacco granata con i suoi colpi di classe. Genio e sregolatezza per il serbo, che resta un 'patrimonio' per il connazionale allenatore. Iago Falque uomo ovunque, in prima fila quando si tratta di offendere, ed  utile anche in fase di ripiegamento. Ai 'tre moschettieri' della passata stagione, si è aggiunto il 'quarto incomodo', ovvero Niang, il quale promette di rendere ancora più effervescente il reparto d'attacco del Torino con le sue accelerazioni e le sue percussioni palla al piede.

Ovviamente, in campo vanno loro. L'intera artiglieria pesante sul rettangolo verde a caccia di gloria. In quel di Benevento, prossima gara in caldendario per i granata, Mihajlovic conferma il modulo 4-2-3-1, ed avanti i giochi son tutti fatti, con i 'magnifici quattro' tutti tirati a lucido e pronti a graffiare la 'Strega'. Non c'è alcun dubbio, l'attacco del Toro si candida ad essere uno dei più prolifici del campionato, e quindi sotto la Mole, sponda garnata, si dormono al momento sonni sereni. C'è comunque anche una beata gioventù scalpitante, con Boyè, Sadiq e Berenguer pronti a ritagliarsi lo spazio per esprimere tutte le loro qualità. Ma il Toro è squadra ben strutturata anche negli negli altri reparti, costruita minuziosamente, in laboratorio, dal presidente Urbano Cairo e dal direttore sportivo Gianluca Petrachi. I due mediani davanti alla difesa saranno Rincon ed Obi, con il secondo in ballottaggio con Acquah. La retroguardia è fatta per 3/4: De Silvestri, N'Koulou e Moretti sicuri titolari, resta da sciogliere soltanto il nodo terzino sinistro: Barreca è in leggerissimo vantaggio rispetto a Molinaro, ma la sensazione è che il tecnico decida soltanto nell'immediata vigilia. In porta, confermatissimo Sirigu.

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Quello di domenica sarà un banco di prova importante per il Torino, in trasferta contro un avversario ancora fermo al palo, e quindi assetato di punti. Uno dei punti deboli del Torino della passata stagione era che lontano dall'Olimpico si smarriva un pò troppo spesso, lasciando per strada molteplici punti. Dunque, per questa stagione, per raggiungere il traguardo di tornare a disputare le coppe internazionali, è fondamentale acquisire la capacità di conquistare punti anche in trasferta, cercando di subire meno gol. Mihajlovic, sin dai primi giorni del ritiro precampionato, ha lavorato molto sulla fase difensiva, cercando di limitare ai minimi termini le amnesie difensive che hanno 'fruttato' parecchi passi falsi nella scorsa stagione. Domenica, a Benevento, il primo test per carpire a che punto è la macchina Toro, e se realmente può dire la sua nelle zone alte della classifica.