La solita estate all'ombra della lanterna, per il Genoa, squadra maestra nelle sliding doors da calciomercato: tante novità, svariate cessioni, anche di primo piano, ma anche alcune buone prove di forza, come la decisione di mantenere in rosa Laxalt e non venderlo. L'uruguagio è stato cercato da diverse compagini, Atalanta su tutti, ma il prezzo troppo elevato ha fatto sì che Sartori facesse un passo indietro.
Tirando le somme dell'estate, quella che Juric si ritrova tra le mani è sulla carta una rosa migliore rispetto a quella dello scorso anno, soprattutto grazie ad acquisti intelligenti, mirati e di sistema. Lapadula è un attaccante da quindici gol in Serie A, numeri tutti da dimostrare, ma lo scorso anno in rossonero ha realizzato otto reti, una ogni 156 minuti spesi in campo; in una squadra offensiva come il Genoa può dire la sua, soprattutto se ad assisterlo può esserci l'estro di Centurion o il talento di Ricci, giocatori che devono esplodere in Serie A e sono circa due scommesse, seppur intriganti.
Importante sarà anche il motore Bertolacci, tornato a casa dopo due anni negativi di Milan, oltre all'esperienza dei rinforzi in difesa (Zukanovic, Spolli, Rossettini) e ai giovani tutti da scoprire, il polacco Brlek su tutti (2.2 milioni di Euro). Occhi anche sugli arrivi dalla B: Galabinov è partito col piede giusto, Migliore è una buona riserva di Laxalt e Omeonga è una scommessa.
In uscita, invece, il Genoa ha perso tre pezzi importanti dell'undici titolare dell'anno scorso: Simeone, Munoz e Burdisso, due perni difensivi e il bomber sul quale Preziosi ha monetizzato in anticipo rispetto alle aspettative di inizio stagione.
A conti fatti, l'unico reparto in cui il Genoa sembra aver perso qualcosa è il centrocampo: la coppia titolare Bertolacci-Veloso è un ottimo punto di crescita, ma le riserve difficilmente avranno un impatto sufficiente. Rigoni voleva partire ed alla fine è rimasto, Cofie dà poche garanzie, Brlek e Omeonga sono giovani che devono essere inseriti gradualmente. L'undici titolare, però, promette un campionato tranquillo, possibilmente con una salvezza da raggiungere presto.
Juric ha due nodi da sciogliere: il discorso Izzo, che rientrerà a ottobre dalla squalifica, e le gerarchie in attacco. Tanto dipenderà da chi dei lunatici (Centurion e Taarabt su tutti) entrerà prima nei meccanismi. Pandev è una certezza, ma l'uomo di punta rimane Perin: dopo l'ennesimo infortunio, il suo rientro è l'acquisto più importante.