Il Napoli ricomincia da tre. Ottimo l'esordio dei partenopei in campionato, macchiato soltanto in parte dal finale, che su un campo ostico come quello del Bentegodi contro il neopromosso Verona di Pecchia archivia la prima fatica esterna della stagione con la solita qualità e rinnovata personalità. Partenopei con il piede sull'acceleratore per un'ora e più, che riescono ad assediare con costanza la trequarti scaligera, la cui difesa crolla alla mezz'ora prima di cedere il passo definitivamente ai gol di Milik e Ghoulam. Tuttavia, nella prestazione del Napoli c'è anche altro, tanto altro, a partire dalla condizione che cresce degli interpreti alle giocate di Insigne ed alle parate di Reina. Tutto questo nelle pagelle azzurre di Verona - Napoli.
Reina 6.5 - Sul rigore può far poco, ma si riscatta dopo un'estate di chiacchiere e polemiche sul suo conto con un paio di parate degne di tal nota: la prima, su Cerci, nel primo tempo, di puro istinto; la seconda, sul diagonale velenosissimo di Verde, che toglie al napoletano la gioia del gol che avrebbe riaperto la gara; la terza, in uscita, su Pazzini nel finale. Ritrovato?
Hysaj 5 - Il solito diligente soldatino della fascia destra, l'albanese non fa mancare fisicità e chiusure al punto ed al momento giusto e, rispetto a qualche tempo fa, si propone anche con maggiore continuità. Tuttavia, la disattenzione finale gli costa il rosso ed al suo Napoli una decina di minuti da brividi.
Chiriches 6 - Perfetto, impeccabile in tutte le chiusure fino al minuto 80, quando esce dalla sfida mentalmente e confeziona - con Hysaj - l'occasione che costa il rigore di Pazzini. Non solo, un altro errore di lettura concede al Pazzo l'occasione per il potenziale 2-3, sventato ottimamente da Reina.
Koulibaly 6.5 - Non ha colpe sul gol subito e, in generale, nell'assedio finale degli scaligeri, anzi. Riesce con lucidità a restare in partita e gestire i cross provenienti dalle corsie laterali, sigillando una buona prova per tutta la durata della contesa.
Ghoulam 7 - Al di là del gol, il primo in maglia azzurra, si conferma uno dei protagonisti più in forma della truppa. Graffia quando chiamato in causa, macina chilometri sulla sinistra e, rispetto al solito, pennella al centro molti più palloni, non sfruttati dai compagni. Altra solida prestazione in vista del rinnovo di contratto.
Zielinski 6 - E' in crescita e lo si vede. Freme, prova ad aggredire in pressione e, palla al piede, ad attaccare lo spazio, cercare i suoi break. Non è ancora brillantissimo in fase di impostazione, ma la sua presenza nelle due fasi si nota eccome.
Diawara 7 - Impressionante e disarmante la sua capacità di leggere sempre la situazione e porsi al meglio, fisicamente e tatticamente, nell'intento di recuperare la sfera e dare equilibrio alla squadra. Accalappia palloni su palloni. Lucidità, nonostante la giovanissima età, al potere, non sbaglia mai una giocata, eccede in personalità e fiducia nei suoi mezzi, ma infonde tranquillità e serenità alla squadra. Non sarà Jorginho per velocità di esecuzione, ma unisce l'utile al dilettevole, forse più dell'italo-brasiliano in determinate condizioni.
Hamsik 6 - Vale per sommi capi il giudizio espresso per il dirimpettaio di mezzala. E' in crescita, ma ancora non al meglio e lo si nota in fase di rifinitura e soprattutto di conclusione. Gambe pesanti e testa ancora poco lucida, anche se la sua presenza è sempre ingombrante per gli avversari. (dal 66' Allan 6.5 - Corsa e muscoli, ma anche lucidità in fase di possesso e fraseggio. Si sacrifica nel finale nel ruolo di terzino destro, a sostegno della retroguardia e non fa mancare mai il suo apporto).
Callejon 5.5 - Spento, spesso abulico e fuori dalla manovra. Lo spagnolo si prende un giro di pausa, in attesa di tornare ad essere il solito cavaliere silenzioso che punisce le prede al primo tentativo. Due errori con il Nizza, grossolani, uno ieri, in contropiede, da solo. Non è da lui. (dal 73' Giaccherini 6 - Entra bene in partita, sembra pimpante e volitivo, ma l'espulsione di Hysaj lo costringe ad arretrare e non di poco il baricentro dell'azione e di pensare più al sacrificio che all'offesa).
Milik 7 - Il gol impreziosisce una prova ancora non del tutto impeccabile. Rimarchevole tuttavia la voglia e l'abnegazione di provare a mettersi in contatto con i compagni, di dialogare con loro nello stretto e di farsi trovare pronto sui loro suggerimenti in area di rigore. Ferrari ed Heurtaux lo guardano a vista, ma il rapace si fa trovare ugualmente pronto, di destro (!), nel momento del maggiore bisogno. Un gol che fuga dubbi, ansie e paure, soprattutto nella sua testa. (dal 61' Mertens 6.5 - Il furetto belga entra immediatamente in partita, con la solita voglia di spaccare il mondo. Destro secco dopo nemmeno sessanta secondi in campo, pressing smodato ed il solito estro ad accompagnare le sue giocate. Cerca il gol, è protagonista del tris, sfiora il poker su punizione. Tarantolato).
Insigne 7.5 - Il migliore in campo, per distacco, tra i ventotto protagonisti. Un martello pneumatico, dall'alba al tramonto. Ingaggia un duello a distanza con Nicolas, ci prova in tutti i modi, dal centro e da sinistra, su punizione e, nel finale, di sinistro. Non trova il gol, ma è coriaceo e sempre presente a sé stesso. Non cerca la giocata ad effetto, ma è sempre essenziale e decisivo: dai suoi piedi nasce il gol del 2-0, lampo nella notte del Bentegodi quell'esterno; dal suo scavetto per Mertens, nasce il tris partenopeo di Ghoulam. Encomiabile anche per spirito di sacrificio ben oltre la metà campo difensiva. Imprendibile. Imprescindibile.
Sarri 7 - Su un campo che tenderebbe a non esaltare le qualità del gioco della sua squadra, riesce comunque a mettere in campo una squadra solida e mentalmente centrata. Il Napoli oramai è una sua creatura in tutto e per tutto, dalla qualità del gioco espresso alla forma mentis con la quale i ragazzi scendono in campo. Cocciuti al punto giusto, convinti dei propri mezzi e delle proprie potenzialità. Resta da limare quel problema atavico, di concentrazione, che rischia di compromettere tutto il lavoro svolto. Ha dei grossi meriti sulla scelta di Milik dal primo minuto, ed il polacco non gliela fa rimpiangere.