Sulla strada di ritorno verso il centro sportivo di Castelvolturno, i sentimenti sono contrastanti sul pullman del Napoli, così come confermato da Maurizio Sarri e dai protagonisti partenopei al termine della sfida appena conclusasi. La soddisfazione per il 2-0 con il quale i campani hanno superato il Nizza di Lucien Favre è chiaramente tanta, anche se non mancano rammarico e delusione per ciò che sarebbe potuto essere ed invece non è stato a causa della oramai solita mancanza di cinismo e lucidità sotto porta. La gara, sostanzialmente dominata dal primo all'ultimo secondo di gioco, ha avuto poco da rimarcare, con la superiorità partenopea netta in ogni fase del gioco. Tuttavia, al netto di quanto profuso e messo in mostra sul manto erboso del San Paolo, il bicchiere sarebbe potuto e dovuto essere molto più pieno, magari con la qualificazione già ampiamente archiviata.
Ed invece, tra sei giorni, all'Allianz Riviera di Nizza, la sfida sarà ancora aperta a qualsiasi scenario, sebbene sembra difficile dopo quanto visto ieri sera nel catino di Fuorigrotta che i nizzardi abbiano le capacità - magari recuperando anche Sneijder o Balotelli - per ribaltare il punteggio senza subire nemmeno un gol. Tornando alla serata di Gala, già dall'ingresso in campo le facce dei protagonisti lasciavano intendere il tema della sfida: concentrati e rabbiosi i padroni di casa, irretiti gli ospiti da quell'urlo "the Champions" che taglia le gambe, fa tremare la terra sotto ai piedi a chi muove i primi passi sul prato del San Paolo. Pronti via, infatti, è solo Napoli, il solito Napoli, quello brillante seppur non velocissimo ed efficace in fase di possesso palla e nelle verticalizzazioni: il Nizza di Favre prova a cambiar pelle, a trovare degli equilibri maggiormente solidi alle spalle della linea di mediana, dove Seri e Koziello fanno il possibile per non soccombere alle avanzate dei napoletani. Nonostante l'inferiorità numerica, il duo tiene botta chiudendo a destra ed a manca, con il Napoli di Sarri costretto a deviare sulle corsie laterali per trovare la superiorità: la chiave di volta della sfida è presto trovata, Insigne sale in cattedra - sebbene una condizione lontana dal top - e pennella prima per Callejon, la cui mira è imprecisa, poi per Mertens, che invece non fallisce e manda in visibilio il pubblico amico.
Il vantaggio non fa calare i ritmi agli azzurri, padroni del gioco e della gara, che tuttavia danno la sensazione di voler controllare la contesa e soprattutto la propria condizione fisica, senza strafare. Il pressing è ragionato, portato con diligenza e con parsimonia, non consente ai francesi di ragionare e di impostare la manovra dalle retrovie, dove Seri e Dante sono spesso costretti a lanciare lungo per i due attaccanti persi nel mare di maglie azzurre. Non sembra esserci storia, eppure i nizzardi riescono a trovare un paio di sortite offensive degne di nota grazie alla velocità di Saint-Maximin, unico in palla nella serata di Fuorigrotta: prima apre per Jallet che lancia Koziello in porta, poi si mette in proprio trovando lo spazio giusto alle spalle del duo di mediana Jorginho-Allan, perfetti fino a quel momento, ma la mira di entrambe non è delle migliori. La paura non fa vacillare le certezze del Napoli, anzi, scuote i campani che a cavallo dell'intervallo sfiorano ripetutamente il raddoppio con Mertens, Insigne ed ancora Callejon.
Il Nizza, dopo aver superato il turno contro l'Ajax in condizioni piuttosto simili ed aver approfittato delle disattenzioni difensive degli olandesi, sembra poter uscire con le ossa indenne dal catino partenopeo e, l'ansia di non riuscire a chiudere il punteggio offusca la mente dei padroni di casa. Un palo di Insigne, due miracoli di Cardinale - migliore in campo per gli ospiti - e la traversa che nega a Souquet un autorete degna delle migliori classifiche di sventura fanno calare uno strano silenzio sul San Paolo, una sorta di maledizione che gli azzurri non sembrano essere in grado di scacciare. Ed invece, qualche minuto più tardi, arriva il meritatissimo 2-0, frutto di un rigore guadagnato da Mertens che Jorginho - tra lo stupore dei presenti - realizza con serafica nonchalance. Stavolta il Nizza subisce il colpo, diventa un pugile all'angolo e va quasi definitivamente KO sul fallaccio di Koziello su Zielinski che gli vale il rosso diretto: Plea prova a farsi giustizia ed invece di tirare acqua al suo mulino nel momento più difficile decide di provare ad affondare ulteriormente la barca. Tuttavia, nel quarto d'ora che resta da giocare, i nizzardi hanno la bravura ed il merito di tenere alta la testa e la spina dorsale, riuscendo a portare a casa un ottimo 2-0 ed approfittare degli errori di misura di Insigne e Milik, solo a porta vuota.
Enorme il rammarico finale, perché per quanto visto il passivo sulle spalle dei francesi sarebbe dovuto essere molto più pesante, ed il 2-0 finale non rende merito ad una prova - per quanto si possa fare il 16 di agosto - esemplare dei ragazzi di Maurizio Sarri. Qualificazione in tasca, però, per i partenopei, che martedì dopo la trasferta di Verona voleranno in Costa Azzurra per difendere un vantaggio che resta comunque ragguardevole. La superiorità mostrata deve far dormire sonni tranquilli ai partenopei, che tuttavia devono avere la consapevolezza di scendere in campo all'Allianz Riviera con la necessità di mettere a bersaglio quantomeno un gol, onde evitare spiacevoli inconvenienti. Missione assolutamente alla portata di questo Napoli e soprattutto di questa difesa del Nizza, quasi mai in grado di mettere un freno alle iniziative dei partenopei. I gironi di Champions e la famigerata musichetta sono decisamente più vicini.